Paolini, venerdì il giorno del giudizio: “Io come Macron con la professoressa”
Il "disturbatore televisivo" è accusato di induzione alla prostituzione minorile
È attesa per venerdì 9 giugno mattina la sentenza del processo a carico di Gabriele Paolini, il “Disturbatore Tv” accusato di induzione alla prostituzione minorile.
di Diana Maltagliati
L'uomo, dal 2002 "Guinness dei Primati" per i suoi 35.000 "sabotaggi catodici", è stato arrestato all'epoca dei fatti, il 10 novembre 2013, e ha trascorso 19 giorni al Regina Coeli di Roma per poi rimanere ai domiciliari per un anno ed otto mesi. Successivamente è stato scarcerato su richiesta del pubblico ministero.
Il bandolo della matassa sta nella relazione che Paolini ha avuto nel 2013 con Daniel, allora minorenne. “In Italia un uomo adulto può sposare una ragazza che abbia compiuto 16 anni. Perché mai allora non può innamorarsi di un ragazzo, come il mio Daniel, che di anni ne aveva 17?”, si è chiesto lo stesso Paolini in vista della sentenza. Il “disturbatore” si dichiara pienamente consapevole delle sue azioni e delle sue scelte ed è pronto ad andare fino in fondo alla questione a testa alta e a pagare, nel caso venga giudicato colpevole. L'uomo, però, ribadisce che seppur minorenne, il ragazzo all'epoca aveva una relazione consensuale con lui. Come racconta il suo avvocato Lorenzo La Marca, si erano conosciuti tempo prima e ad agosto 2013 era iniziata la relazione amorosa vera e propria. Paolini nega di aver mai pagato Daniel o nessun altro ragazzo in cambio di rapporti sessuali. “Gli pagava la pizza, il bowling. Spesso durante le partite facevano delle scommesse, quindi se Paolini gli ha dato dei soldi è stato per pagare quelle scommesse perse”, ci ha spiegato La Marca.
Daniel non è però l'unico minorenne con cui Paolini sarebbe implicato. All'uomo erano stati presentati altri due ragazzi di 17 anni, con cui però non ha mai fatto sesso. A farli incontrare, spiega l'avvocato, è stato un amico comune. Tra di loro, però, solo massaggi, che l'imputato a volte registrava per uso personale. E proprio questa sua voglia di mantenere ricordi in formato video e fotografico l'ha messo nei guai. Non credendo di far nulla di male, infatti, Paolini si era rivolto a uno studio fotografico per stampare ed ingrandire alcune immagini scattate durante i suoi rapporti intimi con Daniel. Il ragazzino, biondo ed efebico, è risultato ancora più giovane dei suoi 17 anni ai proprietari del negozio, che insospettendosi lo hanno denunciato.
In attesa della sentenza definitiva l'uomo non crede di aver commesso un crimine e anzi ritiene che la giustizia abbia due pesi e due misure nel caso di relazioni omosessuali. “L'attuale Presidente della Francia, Macron, a 16 anni si è innamorato di una delle sue insegnanti e poi si sono sposati. E se Macron, a 16 anni, si fosse innamorato di un professore, avrebbe intrapreso egualmente la carriera politica?” si è domandato Paolini.
Venerdì l'imputato sarà presente in aula presso la Quinta Sezione Penale del Tribunale di Roma, a Piazzale Clodio, dove verrà emessa la sentenza. Anche in caso di colpevolezza, però l'uomo non rischia il carcere, avendo già scontato un anno e otto mesi ai domiciliari.