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Roma
Papa Francesco a San Giovanni: “La diocesi di Roma è diventata sterile”

Una diocesi sterile, quella di Roma, secondo il giudizio di Papa Francesco, in visita alla Basilica di San Giovanni in Luterano.

 

Le parole di accusa del Pontefice si accompagnano, però, a un messaggio di speranza e condivisione per il futuro.

Bergoglio, conclude qui il cammino di riflessione sulle “malattie spirituali” avviato, su invito dell'arcivescovo vicario, monsignor Angelo De Donatis, dalle parrocchie e dalle prefetture all'inizio della Quaresima.

Il Papa parla di una diocesi che nonostante le difficoltà è riuscita a essere consapevole delle proprie mancanze e a "rifare ancora una volta alleanza con il Signore".

"E' stato importante chiederci - come abbiamo fatto in questi mesi - quali siano le schiavitù che hanno finito col renderci sterili", ha affermato il Pontefice che ha sottolineato come il lavoro sulle malattie spirituali abbia avuto due frutti: "una crescita nella verità della nostra condizione di bisognosi, di infermi, emersa in tutte le parrocchie e le realtà che sono state chiamate a confrontarsi" e "l'esperienza che da questa adesione alla nostra verità non sono venuti solo scoraggiamento o frustrazione, ma soprattutto la consapevolezza che il Signore non ha smesso di usarci misericordia".

Una consapevolezza che ha aiutato la diocesi stessa a riproporre una nuova alleanza col Signore. "Siamo diventati più consapevoli di essere - ha continuato Francesco - per certi aspetti e per certe dinamiche emerse dalle nostre verifiche, un 'non-popolo'”.

Il Pontefice ha poi sottolineato come la definizione "non-popolo” sia biblica e vada intesa come nelle sacre scritture.

"Forse ci siamo chiusi in noi stessi e nel nostro mondo parrocchiale perché abbiamo in realtà trascurato o non fatto seriamente i conti con la vita delle persone che ci erano state affidate, quelle del nostro territorio, dei nostri ambienti di vita quotidiana", ha continuato Papa Francesco, ricordando come però ogni sfida vada sempre affrontata con coraggio e determinazione perché presentata da Dio in persona.

Al suo arrivo a San Giovanni, Francesco è stato accolto dal vicario De Donatis, oltre che da vescovi ausiliari, sacerdoti, religiosi e rappresentanti laici delle parrocchie.  

La riflessione sul tema era iniziata, nella diocesi di Roma, su impulso del vicario De Donatis a pochi giorni dall'inizio della Quaresima, con una lettera - inviata ai sacerdoti e ai diaconi lo scorso 30 gennaio - in cui invitava a far par partire un confronto su queste "malattie spirituali" nelle parrocchie e nelle prefetture. A supporto della proposta, il Consiglio episcopale aveva redatto un depliant intitolato "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati", spedito dal vicario insieme alla lettera.

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