Roma
Papà Francesco ridisegna la Chiesa a “sua immagine e somiglianza”. Al decimo Concistoro comandano i Bergogliani
Dopo 10 Concistori, i nuovi 21 cardinali spostano l'asse del potere sempre meno in mano agli europei. Così la nuova organizzazione del conclave sarà più periferica
Con i ventuno cardinali che in queste ore stanno ricevendo la porpora da Papa Francesco, la Chiesa diviene definitivamente "bergogliana". Ma non è detto che “bergogliana” significhi esecutrice pedissequa delle indicazioni di Bergoglio: lo spirito dei tempi – e quello della sinodalità da poco enunciata, lo scorso ottobre – non è quello in cui un Pontefice detta e gli altri eseguono.
In totale sono dieci i concistori gestiti da Bergoglio, dieci le tornate di nomine. Risultato: ha creato il 60 percento del collegio cardinalizio e disegnato, in questo modo, l’80 percento dell’assemblea – il Conclave – che sceglierà il suo successore.
Bergoglio ha fatto tutto di testa sua
Nemmeno il Cardinal Ercole Consalvi di augusta memoria, che pur gestì con successo le elezioni di Pio VI, Pio VII e Leone XII, riuscì a fare tanto. Ma se il Consalvi forgiò il Collegio a sua immagine e somiglianza, facendo i suddetti pontefici ciò che desiderava il potente Segretario di Stato, Bergoglio di testa sua ha fatto, prestando scarso ascolto alle istanze altrui. Adesso i porporati di epoca wojtyliana sono un paio, una decina quelli di Benedetto XVI (che con le nomine fu abbastanza parco). E' chiaro che la maggior parte del Collegio Cardinalizio continuerà ad essere espressione dell’Europa, ma lo sarà un po’ meno di prima che già era un po’ meno di prima ancora.
Le regole del Conclave spostano l'asse verso la "periferia del mondo"
Quanto al Conclave, le regole sono chiare: non potranno partecipare coloro, tra i 253 porporati, che al momento dell’apertura avranno superato gli 80 anni compiuti. La circostanza, nel passare del tempo, fa aumentare il peso specifico delle periferie della Chiesa rispetto al centro europeo. Il Vecchio Continente invecchia, sordo agli appelli dello stesso Pontefice sull'inverno demografico. Se poi Papa Francesco, nel suo pontificato, ha celebrato quasi un Concistoro all’anno c’è da pensare che quello del 7 dicembre 2024 non sia stato l’ultimo, e le tendenze in atto si rafforzeranno.
Ma tra i Cardinali non vale la regola del Primato di San Pietro"
Il metodo bergogliano, poi, non prevede necessariamente uno sviluppo unitario della dottrina, sulla base magari dell’autorevolezza del primato petrino (semmai è il contrario, e lo si capirà meglio se e quando Francesco andrà a Nicea il prossimo anno per l’anniversario del Concilio).
Si è già visto in tutta la sua chiarezza come, su certe istanze, i cardinali creati da Francesco possano assumere posizioni radicalmente contrastanti. È il caso della Fiduciam Supplicans, il documento sulla benedizione delle coppie irregolari e omosessuali: l’eco del dibattito (per non dire del confronto o delle polemiche) è stata udita chiara e forte anche ai margini del Sinodo sulla Sinodalità.
Il precedente porta a pensare che anche in un eventuale conclave non si partirà da un candidato forte fin dall’inizio, come fu per Pio XII o Benedetto XVI o lo stesso Francesco. Ma sono calcoli che è bene lasciare al futuro, un futuro difficile da immaginare. Più facile immaginare un bel dibattito acceso, in cui i processi avviati – ruolo della donna, coppie irregolari, primato petrino per non dire il tema della pace e della diplomazia – dovranno trovare la sintesi.
Tutto molto bergogliano, tutto in piena continuità con il suo modo di plasmare ex novo la Chiesa.