Papà moderni, tra famiglia e lavoro cambiano così: ecco “Il tempo dei padri”
Divisi tra tempo personale e lavorativo, l'immagine del padre in una nuova ottica
Ruoli e responsabilità dei padri, nuovi scenari e nuove possibilità. Al via la tavola rotonda “Il tempo dei padri”, in scena il 13 marzo presso l’Istituto Luigi Sturzo, nella Sala Perin del Vaga.
Analizzare il ruolo dei padri, e le loro responsabilità, nella società moderna, all'interno della quale sono chiamati ad assolvere i compiti di educatore e lavoratore. Queste alcune delle problematiche alle quali vuole rispondere la tavola rotonda “Il tempo dei padri”. Scenari contemporanei della paternità organizzata dalla Fondazione Marco Vigorelli in programma a Roma, lunedì 13 marzo 2017, alle 18.00 presso l’Istituto Luigi Sturzo nella Sala Perin del Vaga.L’evento conta tra i suoi relatori Maurizio Quilici presidente dell’Istituto di Studi sulla paternità, Walter Buscema presidente dell’Associazione Nessuno tocchi papà, Sofia Borri direttrice di Piano C e Francesca Lipari ricercatrice della Fondazione Marco Vigorelli. Agli interventi dei relatori, introdotti e coordinati da Isabella Crespi professore associato di Sociologia Università di Macerata, seguirà un dibattito. Durante la tavola rotonda sarà proiettata una breve intervista video a Paolo Braga, ricercatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano su la crisi del padre in alcune serie tv statunitensi.
Il compito da assolvere è quello di incentivare studi sui comportamenti organizzativi che rendano sostenibile nel tempo relazioni sempre più responsabili e caratterizzate da affidamenti reciproci, in cui è rilevante per le imprese riconoscere le condizioni particolari e identificare le migliori soluzioni secondo dinamiche che prevedano la relazione con il dipendente e l’ascolto. Anche e soprattutto in quanto padre. Di fronte alle sfide crescenti cui le famiglie e le organizzazioni economiche sono sottoposte, la Fondazione Marco Vigorelli porta avanti l’interesse a sottolineare il ruolo della persona e dell’ambiente culturale all’interno del contesto aziendale, per valutare e determinare il successo delle imprese nel tempo.
E questo anche in tema di cultura della conciliazione tra lavoro e vita privata, in cui l’Italia ha ancora molta strada da percorrere, soprattutto in ottica di paternity leave. L’instabilità e l’elevata dinamicità dei contesti lavorativi richiedono un impegno ai dipendenti sempre crescente, sia in termini di quantità di lavoro che di coinvolgimento emotivo. Per questo si avverte sempre più la difficoltà di gestire il proprio tempo, avendo cura di non sacrificare al lavoro gli impegni personali e la vita familiare. Nasce così il bisogno di ripensare alla paternità come a una risorsa: in un’ottica più ampia, ripensando la figura dei padri.