Roma

Parco, asilo nido e biblioteca: rivoluzione a Grottaperfetta. Il mega cantiere

Dopo 13 anni dalla vittoria del bando, partono i lavori del progetto per il Centro Civico polivalente nel Municipio VIII: dureranno fino al 2023

Un parco, un asilo nido per 60 bambini e una biblioteca: dopo 13 anni di attesa, partono i lavori per il Centro Civico polivalente in via di Grottaperfetta, zona di Roma Sud all'interno del Municipio VIII che si prepara ad una ulteriore rivoluzione dopo la costruzione di diverse palazzine tra la Montagnola e via Ballarin.

 

Il progetto, il cui completamento è previsto per gennaio 2023, è risultato vincitore nel 2007 del concorso internazionale di progettazione in due fasi "Meno è Più 4" indetto dall’amministrazione comunale di Roma. Il progetto, a firma dello studio Alvisi Kirimoto ed il cui completamento è previsto per gennaio 2023, è risultato vincitore nel 2007 del concorso internazionale di progettazione in due fasi "Meno è Più 4" indetto dall’amministrazione comunale di Roma.

Come sarà il nuovo Centro Civico

Il progetto, si inserisce all’interno di un comparto di nuova edificazione a destinazione prevalentemente residenziale delimitato a Nord da Via di Grotta Perfetta, a Est da Via G. Berto, a Ovest dal parco pubblico di Forte Ardeatino, dai limiti di lottizzazioni privati e dal centro commerciale i Granai, a Sud dal limite naturale del Fosso delle Tre Fontane e da via Aldo Ballarin.

Sin dai primi schizzi, è evidente l'intenzione progettuale di assecondare la morfologia del luogo, in parte adagiandosi sul terreno e in parte sollevandolo. Il concept si traduce in una struttura a guscio (shell) unitaria e continua, che abbraccia sinuosamente e armonicamente l’intera area di intervento. Il terreno, partendo da una zona centrale in quota, si eleva e diventa copertura dei due edifici posti all’estremità.

Nell’Asilo Nido, a sud-est, la superficie ampiamente forata si piega ulteriormente raccordandosi al terreno e creando, da un lato una maggiore protezione verso la strada carrabile, dall’altro un’apertura totale verso il verde. A nord, nel Centro Civico, invece, la copertura si alza totalmente, favorendo l’attraversamento dell’edificio in corrispondenza dell’atrio, mettendo direttamente in comunicazione il parco con il piano stradale. Le due funzioni, assolutamente distinte e autonome, si ricongiungono concettualmente e fisicamente nella copertura-percorso che avvolge il Parco al centro del progetto.

Il Centro Civico comprende un infopoint, una biblioteca, una sala conferenze, una sala espositiva e delle sale polivalenti a servizio degli abitanti del quartiere. L’Asilo Nido, progettato per accogliere 60 bambini, ospita tre sezioni con i relativi spazi di servizio, gli uffici amministrativi e i locali cucina. Al centro si estende invece il Parco, che costituisce il punto di partenza e di vista per l’area adiacente di Tor Marancia. Esso è collegato attraverso percorsi pedonali e ciclabili alle aree limitrofe, come la piazza che copre i ritrovamenti archeologici, la pista ciclabile proveniente da via di Grottaperfetta e i parcheggi pertinenza del Centro Civico e dell’Asilo Nido.

Entrambi gli edifici sono stati concepiti per sfruttare al massimo le opportunità offerte dall’utilizzo delle energie rinnovabili, abbinate alla particolare conformazione architettonica dell’edificio e all’uso di impianti, tecnologie e strategie sia attive che passive, con il fine di ottenere la migliore prestazione energetica e il miglior comfort all’interno dell’edificio. Sono previsti infatti un impianto di pannelli fotovoltaici, l’uso di pompe di calore e, nell’asilo, anche recuperatori a flussi incrociati, un impianto geotermico e un buffer nel volume a cilindro posto a sud, che capta la radiazione solare e contribuisce al comfort termico degli ambienti interni, schermabili con tende.

“Con l’inizio dei lavori di Grottaperfetta si completa un percorso certamente lungo e faticoso, ma che testimonia la straordinaria stagione di fermento creativo legato alla trasformazione della città di Roma dal 2000 al 2008, che poneva la nostra città a modello europeo. Questo inizio sancisce anche il fatto che i concorsi si devono fare — nonostante le difficoltà burocratiche — e si devono realizzare. Costi quel che costi. Perché sono l’opportunità più grande che tutti gli architetti e soprattutto i giovani hanno di esplorare nuove idee e confrontarsi apertamente in campo internazionale. Sono fermamente convinto che Roma tornerà al centro delle scelte europee di trasformazione del territorio quale modello consapevole di rigenerazione delle periferie, riattivazione dei centri storici non solo in chiave commerciale, e nuove architetture strategiche”, sostiene l’Architetto Massimo Alvisi.