Roma
Pasqua a Roma, “sul turismo il Comune dà i numeri”. Albergatori: "E' un flop"
Pasqua e "ponti", Roscioli di Federalberghi: "A Roma “cinghiali, topi, rifiuti e metro ko: così si uccide l'economia”
di Massimiliano Martinelli
Pasqua, il turismo di Roma non decolla, altro che “boom” durante le feste. La Capitale si conferma regina delle città d'arte e vede aumentare il numero dei visitatori, ma la crescita è bloccata. “Numeri da bluff”, è l'accusa di Roscioli, Federalberghi.
Turismo con il segno “più”, ma non basta. L'Ebtl, Ente Bilaterale Turismo Lazio, prevede il tutto esaurito per i giorni tra Pasqua e il 25 aprile, forse grazie proprio alla congiunzione delle due festività: +4,34% in fatto di arrivi (circa 369.000 unità) e un +3,36% in fatto di presenze (circa 954.000 unità) negli esercizi ricettivi. Le nude e crude previsioni in confronto con l'anno passato sembrano non lasciare spazio ad interpretazioni, ma a sviscerare i dati nel tentativo di capire meglio il fenomeno è il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli: “La verità è che il settore a Roma è cresciuto poco più del 3%, mentre nel resto del mondo, la media, è del +4,5% – spiega - Ora, se Roma non è in cima alla classifica, ci si aspetterebbe che sia almeno nella media. Quello del turismo è certamente un dato positivo rispetto ad altri settori, ma non è quello che si aspettavamo”.
Buono il segno positivo accanto alla voce “turismo” quindi, ma non in senso assoluto come sostenuto dall'assessore allo Sviluppo Economico e Turismo di Roma, Carlo Caffarotti, che ha parlato di dati “simbolo della forza di Roma come centro nevralgico per il turismo ed emblema delle azioni intraprese per concentrare le visite nella Capitale".
Pasqua a Roma: "Panini sulla scalinata di piazza di Spagna"
Di tutt'altro avviso Roscioli, che prosegue: “È turismo generato da low cost, da b&b, siti e altro. Si parla di roba da panino sulla scalinata di piazza di Spagna...Manca il turismo qualità, di alberghi a 3 e 4 stelle. Ci aspettiamo un aumento di questo livello”. Ed oltre a non attirare fasce di turisti disposti a spendere, la città non spicca neanche per servizi e accoglienza: “Oggi un turista sceglie di non tornare. Basta una foto a un cinghiale, ad topo, alla massa di rifiuti e alla metro, o ai centurioni e all'abusivismo del centro storico. Ed eccola lì – prosegue Roscioli - Quando usciremo da queste emergenze strutturali, che durano da anni, se ne potrà riparlare di un turismo di qualità”.
Pasqua a Roma, cosa fare quindi? Qual è la ricetta per elevare il settore al prossimo livello?
“A me piacerebbero delle azioni concrete per favorire il turismo – commenta ancora il numero uno di Federalberghi – abbiamo la tassa di soggiorno più alta d'Europa, ed in proporzione i servizi peggiori. Dovremmo investire sulle emergenze strutturali della città, trattare i turisti come veri e propri cittadini temporanei di Roma. Non ha senso togliere bus turistici e promuovere congressi internazionali se poi non c'è trasporto pubblico, come si muove poi la gente? Roma potrebbe essere in tal senso un volano economico, dare lavoro, rilanciare investimenti – conclude Roscioli – a differenza della pubblica amministrazione e delle costruzioni, il nostro è un settore in crescita. In questo senso rimaniamo solo noi, ma vogliamo provvedimenti veri”.