Passione artigiana, Elisabetta sfida la crisi: “Ho rubato il mestiere ai rom"
Tra le vie del borgo storico di Passo Corese sopravvive l'ultima fortezza dell'artigianato
“Ho rubato il mestiere agli zingari” Elisabetta, artigiana per scelta e per passione racconta la sua storia. Gli studi di ragioneria, i viaggi per l'Europa e l'esilio di Fara Sabina.
Metalli, tessuti, pelle, tutto diventa arte nelle mani sapienti di Elisabetta, 39 anni, “Artigiana fin da piccola, quando iniziavo a fare i primi orecchini per gioco”. Storia di un amore partito da lontano, ma che diventa reale nel momento di maggiore difficoltà. Sei anni fa Elisabetta perde infatti il suo lavoro, ed è costretta a fermarsi e guardarsi intorno per un po'. Trovando in se stessa la forza di reinventarsi, facendo di una passione, quella dell'artigianato, un impiego a tempo pieno; un modo di vivere fatto di manualità, dedizione e sacrificio. Una vera e propria scelta di vita, quella di tagliare con il passato e di investire su se stessi e sulle proprie abilità. Nessun corso, nessuna scuola, semplicemente un talento naturale. Talento che trova la sua espressione nell'ambiente ideale di Fara Sabina, il “cucuzzolo della montagna”, come dice scherzosamente, dove poter lavorare con i giusti spazi e la giusta concentrazione. Anche questa una scelta coraggiosa, che comporta alcune piccole rinunce. Ma le sfide non hanno mai spaventato Elisabetta, che, da brava autodidatta, ammette: “Mi piace sperimentare, sento di migliorare giorno dopo giorno. Cresco con i miei errori, provo e riprovo finché non riesco.”
I primi segnali da giovanissima, quando, durante gli studi di ragioneria, già manifestava già interesse per tessuti, metalli, e tutto quel mondo relativo alle fiere e ai mercati artigianali. Una passione sbocciata definitivamente però quando, all'età di 20 anni, decide di lasciarsi tutto alle spalle e comprare un camper, viaggiando in giro per l'Europa. Quattro anni fuori dall'Italia alla raccolta itinerante di frutta, piccoli affari da un paese all'altro senza mai fermarsi. A conquistare il suo cuore però una persona fuori dal comune, uno gitano spagnolo conosciuto tra i tanti viaggi: “Mi sono subito innamorata di questo ragazzo e del suo lavoro, così gli ho rubato il mestiere con gli occhi. Ho imparato guardando, credo sia tutto iniziato così”. Rubare il mestiere agli zingari, fare propria un'arte e una tradizione secolare: questo il segreto. Un mestiere che oggi va scomparendo, ma viene tenuto in vita dagli ultimi “romantici” come Elisabetta.
Una scelta radicale, un sogno a lungo difeso contro ogni pronostico. Fino ad oggi. Perché la necessità di rinnovarsi travolge pure i piccoli borghi, dove linee telefoniche e Wi-Fi sono una rarità. L'era digitale arriva infatti pure a Fara Sabina, ed Elisabetta ammette: “Lavoro sempre tra alti e bassi, con articoli stagionali. A natale va bene, poi magari ci sono mesi difficili. Ora vorrei sbarcare sul mercato online aprendo un sito, è questa la strada del futuro. Io non ho neanche un computer, ma gli affari mi impongono di adeguarmi”. Anche l'ultimo fortezza dell'artigianato cede così il passo alla modernità, piegandosi allo sconfinato mondo del web. Ma dedizione e passione non hanno scadenze, e siamo certi che, sul “cucuzzolo della montagna”, sapranno come coltivarle e farle sopravvivere ancora a lungo.
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