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Roma
Paura occupazioni: le foto delle vacanze vietate sui social: “Ci controllano”

Lo hanno soprannominato l'effetto Salis: a furia di parlare del passato della nuova europarlamentare di Avs, scatta di nuovo la sindrome delle occupazioni e i romani corrono ai ripari: niente più post social con le immagini delle vacanze e case protette da amici e parenti che aprono le finestre o stendono i panni per dare l'idea che siano abitate.

L'allarme è scattato nell'ultima settimana di giugno, quando una coppia del Trullo è tornata a casa e ha trovato la sorpresa: la porta di casa divelta come se ladri esperti avessero preso di mira l'appartamento, ma nella casa era tutto in ordine. Nulla, non mancava nulla. E' stata la vicina a raccontare in un secondo tempo che due uomini armati di borsoni, erano stati visti entrare nell'androne e poi armeggiare al quinto piano. E sempre dai racconti del quartiere, poche ore dopo l'avvistamento un altro palazzo a poca distanza sarebbe stato preso di mira dal “commandos” che averebbe tentato di forzare la porta blindata per entrare con famiglia al seguito.

Il racconto dell'ex portiera ora in pensione: "Una volta al giorno stendo i panni, accendo la tv"

Se nei quartieri più popolari le “ronde casalinghe” durante le ferie hanno sempre funzionato, la nuova emergenza si è spostata nei quartieri semiperiferici. Racconta la signora Mirella, 55 anni ex portiera al Portuense e ora pensionata: “L'unico modo per difenderci dalle occupazioni delle case è quello di far vedere che sono abitate. Io ho le chiavi di 5 appartamenti di altrettanti amici e la sera passo in ogni casa: accendo le luci, lascio la tv accesa per un po', se serve stendo i panni sui balconi e prima di andare a dormire faccio il secondo giro e spengo la tv. Nei mesi di luglio e agosto quando gli inquilini sono in ferie questo sistema del “giro” lo faccio anche tre volte a settimana. Così la casa vista da fuori sembra sempre abitata”.

Via post e reel dai social

E oltre alle “ronde casalinghe”, i proprietari degli appartamenti hanno anche imparato ad evitare di postare sui social, in particolare Facebook e Instagram le foto e i reel delle vacanze con le referenze dei luoghi. Via i bambini al mare a centinaia di chilometri da casa e niente pranzi e cene, nonché escursioni in montagna. I ladri e gli “occupanti” hanno messo in piedi un sistema che prevede di controllare gli obiettivi col classico sopralluogo e poi dalla buca della posta risalire all'identità. E da quel momento le informazioni si trovano sui social.







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