Pd a M5S: “Vi rompo il culo”. Bagarre sul caso Muraro al Comune di Roma
Rissa sfiorata su Ama e insulti, poi conditi da “non ricordo”. Corsetti perde le staffe
Caso Muraro, rissa sfiorata e minacce di passare dalle parole ai fatti. Protagonista della bagarre che ha segnato l'apertura del Consiglio comunale di Roma, il sempre compassato e moderato consigliere Orlando Corsetti che avrebbe minacciato di “rompere il culo” a due esponenti del Movimento Cinque Stelle.
Racconta Corsetti, subito vittima di un'amnesia per la frase che avrebbe offeso gli esponenti M56: “A norma di regolamento ho chiesto di intervenire. E ho parlato di Ama perché la Muraro un paio di ore prima di dimettersi ha forzato la mano con nuova macrostruttura. E ho chiesto se fosse il caso di interrogarci 10 minuti sospendendo il Consiglio e se fosse il caso che l'assemblea producesse un documento per valutare di bloccare la macrostruttura. E' chiaro che era un tentativo di rompere le scatole e sono stato così aggredito da un paio di colleghi. Uno era Stefàno, l'altro non mi ricordo neanche come si chiama. La frase? Boh neanche mi ricordo”.
E invece se la ricorda bene Pietro Calabrese che ha protestato contro il Pd: “Non posso tollerare in quest'aula le minacce di consiglieri che mi dicono che mi rompono il culo”. Davanti a sé si p trovato alcuni cartelli ironici con su scritto "Di notte in video, di giorno dorme", "L'aula non è Facebook", "La Raggi in aula" e "Basta bugie su Muraro".
Traffico rifiuti: l'indagata Paola Muraro si dimette. Raggi traballa
Roma, Giunta a perdere: il cimitero dei “caduti” di Virginia Raggi
Iscriviti alla newsletter