Roma
Pd, Leu, Lega, Fdi: tutti contro Raggi: “Deve Lasciare”. È campagna elettorale
Roma in piena campagna elettorale. A sinistra si invoca l'emergenza, a destra Lega e Fdi scrivono i programmi
di Fabio Carosi
Raggi accerchiata: a Roma il patto del Governo gialloblù Pd-M5s non regge. A sinistra Stefano Fassina mostra la sua frattura di una costola; la Lega di Salvini dopo il blitz del leader apre alla società civile per costruire una “Piattaforma Roma”. Infine, a destra, Fratelli d'Italia ricompatta il gruppo storico di An. Tutti contro il sindaco di Roma e l'M5S romano.
Domenica 6 ottobre è un giorno da ricordare nel calendario di Roma. Andiamo in ordine temporale per ricostruire una giornata in cui un pezzo della città “si è armata” come se alle porte ci fosse l'avvio della campagna elettorale per rinnovare il sindaco.
Fassina, frattura di una costola, suona la carica della sinistra
La bufera seguita agli spintoni davanti gli uffici della fu partecipata Roma Metropolitane, ha una coda. Stefano Fassina intorno alle 10 del mattino, suona la carica alla sinistra, rendendo pubblico il suo certificato medico con la "frattura della nona costola...”. Il capogruppo del Pd aggiunge via whatsapp: "Lunedì comunque farò la riunione con gli eletti a tutti i livelli per aprire i tavoli PD su Roma Capitale e decreti emergenziali cosi poi raccolte le proposte le portiamo al governo ed al Campidoglio sperando che accettino la proposta della commissione speciale .Alla riunione di domani ci saranno Morassut Bonaccorsi i deputati i cons regionali i pres di municipio ecc.. ovviamente membri segreteria nazionale tipo Miccoli che ha delega agli enti locali. Chiediamo a tutti di stare vicini al gruppo comunale . Proporrò tavoli tematici permanenti coordinati dai consiglieri comunali”. E chiosa: “Ho preparato cartelline con materiali di lavoro”.
Dunque, la battaglia politica si fa istituzionale nel segno dell'emergenza ed è il Pd romano a portare all'attenzione del Pd la crisi della città. E se il “colpo” di Fassina riesce, allora Roma sarà un bel problema soprattutto per Di Maio e i 5 Stelle che dovranno decidere se mollare la Raggi oppure accorrere in suo soccorso. Efare i conti col Pd.
E poi c'è Fratelli d'Italia che si prepara per il 30 ottobre
Nella sonnecchiosa piazza Euclide, dove sino alle 10 del mattino si vedono solo filippini con la gioia negli occhi per il giorno libero, verso le 10,45 nel teatro della basilica del Sacro Cuore si rivede una costola dei padri fondatori di An. Il foyer è brandizzato Fdi. C'è la raccolta di firme anti-Tari che troneggia e si parte con l'inno d'Italia. Sul palco Francesco Lollobrigida, capogruppo Fdi alla Camera e Francesco Trancassini commissario regionale per il Lazio che abbracciano Andrea Augello, Fabio Armeni, Francesco Aracri, Roberta Angelilli, Vincenzo Piso, Bruno Prestagiovanni e un gruppo di “provinciali” che da Cave, Manziana, Riano, Rocca Priora, Rignano e Fiumicino formano una “forza elettorale” stimata inoltre 45 mila voti blindati.
E' un gruppo storico di ex An, trascinati nel Pdl e poi in Forza Italia che si è rimesso in moto e dopo Atreju ha deciso di stare al fianco di Giorgia Meloni. In platea si affaccia anche Massimo Tabacchiera, imprenditore e manager, ora alla guida del sindacato romano Confapi che ogni giorno aumenta i suoi iscritti, imprenditori piccoli e medi stanchi delle associazioni datoriali paludate e di governo.
L'obiettivo comune è arrivare all'assemblea programmatica di FdI, annunciata per fine mese, con un elenco di proposte e di uomini e donne pronti a rimettersi in moto. Saranno con Giorgia perché orfani di Forza Italia e lontani dalla Lega. E' un mondo che si era perso e che a piazza Euclide si ricompatta, “come ai bei tempi”.
La Lega scrive il programma per Roma
Dall'altra parte di Roma, sulla via Aurelia, guidati dal deputato Francesco Zicchieri e messi “in ordine” dal coordinatore Claudio Durigon, 400 leghisti romani hanno dato vita alla Conferenza programmatica. Nel mirino ci sono Virginia Raggi e Nicola Zingaretti ma il vero obiettivo è mettere nero su bianco un programma elettorale per Roma e la Regione, per fari trovare preparati al momento del voto. Così accanto alla solita “apertura alla società civile” e alla “Scuola di formazione per i militanti”, c'è il mito delle “nuove soluzioni alle grandi e preoccupanti emergenze della Capitale, della Regione e delle altre città del Lazio”.
L'ora dei professionisti
E' come se dopo la “sbornia a Cinque Stelle”, quella che ha portato in Campidoglio e alla Regione molta energia e poche competenze professionali e amministrative, a destra e a sinistra del Movimento, fosse esplosa “l'ora dei capaci”, una stagione in cui la politica riscopre le professioni e le capacità misurate attraverso il lavoro e i successi raggiunti.