Roma
Pd rivoluzione: da Roma la fronda a Zingaretti. Alfonsi, una donna come erede
Bruciati i candidati locale alle suppletive di marzo nel collegio del centro di Roma. Sabrina Alfonsi studia da segretario al posto di Zingaretti
Pd revolution e la successione a Nicola Zingaretti segretario cova nel cuore di Roma. E' qui lo scontro tra il “vecchio” e il “nuovo” Pd ed è una corsa tutta tra donne con la presidente del Municipio Roma I Sabrina Alfonsi e la giornalista crociata dell'Antimafia a Ostia, Federica Angeli unite dalla sinistra ma divise negli obiettivi.
Il guado è nel “metodo Zingaretti”, cioè nella scelta dei candidati secondo il manuale del “modello Roma”, elaborato da decenni dal “puparo” Goffredo Bettini, oppure nella selezione naturale delle carriere politiche, che partendo dai Municipi costruisce esperienze e personalità. E il primo appuntamento sono le suppletive di marzo, quando il Centro Storico dovrà eleggere un deputato in sostituzione di Paolo Gentiloni.
Tramonta, almeno per ora l'ipotesi di Gianni Cuperlo, si affaccia all'orizzonte quello della giornalista Federica Angeli che per la base rappresenta l'ennesima candidatura calata dall'alto, in quello che per la sinistra appare un collegio sicuro. E c'è chi resta a guardare come la presidente del Centro, Sabrina Alfonsi, il cui nome circolava sia per il seggio garantito ma anche per una possibile candidatura a sindaco di Roma nella campagna elettorale del 2021 con uno strano ticket col collega presidente di Muncipio Giovanni Caudo. E invece la “solida” presidente dovrà rimanere al palo: prima la Angeli e poi Carlo Calenda (che non passa giorno in cui non schivi l'ipotesi come se fosse un'incidente stradale), avanzano a colpi di dadi nelle caselle impossibili del Pd romano, unico baluardo rimasto all'alleanza nazionale e regionale Pd-Cinque Stelle.
Proprio il Pd romano ieri ha mandato due messaggi diretti con l'approvazione della mozione Malagrotta 2: uno a Raggi per dirle che non ci sono margini per trattare con l'avversario, l'altro di totale autonomia dal segretario e governatore Zingaretti che su Malagrotta 2 ha messo la testa sotto la sabbia, lasciando che se ne occupasse il Comune e facendo finta che i rifiuti siano un problema solo di Raggi&Associati. Le parole della consigliera Baglio al termine del voto della mozione sono chiare: “... Perfino molti consiglieri di maggioranza non hanno più potuto nascondere la testa sotto la sabbia, spinti anche dai loro rappresentanti municipali nei territori interessati, e hanno votato con noi: la forza del buon senso, per una volta, ha avuto la meglio sull'arroganza.Ci chiediamo, però, se in quest'Aula esista ancora una maggioranza”. La parola dimissioni sale nell'aula ma non si palesa troppo perché i consiglieri Pd sanno bene che se Raggi cade, cade pure il Governo e il progetto di Zingaretti, ma la sfida è chiara.
E qui entra in gioco Sabrina Alfonsi. I soliti rumors sussurrano da tempo che la presidente è in attesa di una chiamata. Sperava nella santificazione sul territorio alle suppletive come coronamento di un impegno nel cuore di Roma, invece c'è qualcuno che le è passato avanti. Ora per lei ci sono due possibilità: volare altissimo e candidarsi alla successione di Nicola Zingaretti a segretario del Pd, aprendo la stagione delle donne “di potere”, oppure rimanere a occuparsi di tavolini selvaggi e platani mai potati e chiedere come “ risarcimento politico” un seggiolino alla Camera o al Senato.
Una cosa è certa: il Pd romano mal sopportai giochetti politici del governatore Zingaretti e non è disposto ad ubbidire alla Segreteria. E la prova è sui rifiuti. Zingaretti chiude Colleferro e manda in crisi Roma, dagli scranni dell'Aula Giulio Cesare dicono che a Roma servono impianti. Lo ha detto il capogruppo Giulio Pelonzi: “Per Roma è fondamentale entrare nel novero dellegrandi capitali mondiali che trasformano i rifiuti in risorse,la città deve uscire da un medioevo culturale nel rispettodell'ambiente e delle tasche dei cittadini". Tutto quello che Zingaretti non vuole e che si chiama termovalorizzatori”. La base parla chiaro al Governatore e lui come sempre fa finta di niente.