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Roma
Per assegnare un immobile confiscato alla mafia, 15 anni: succede a Roma

Una palestra confiscata alla mafia nel 2007 e dopo quasi quindici ani di attesa, il Comune di Roma non riesce ad assegnarla come bene sociale.

A denunciare l'inerzia della macchina comunale romana è il presidente della Commissione Giubileo, Dario Nanni, che ricostruisce la storia infinita di questa proprietà, vero incubo per il condominio che la ospita, costretto a pagare 40 mila euro per i danni causati dalla rottura di un collettore fognario.

Scrive Nanni: “Un bene sequestrato alla mafia affidato al Comune di Roma nel 2007 e che ad oggi non ha ancora trovato un utilizzo per fini sociali. Dopo la denuncia dello stesso Sindaco sull'inerzia amministrativa nella gestione dei beni sequestrati alla mafia, è giunta l’ora di scrivere la parola fine sulla vicenda dell’ex palestra dell’VIII municipio che si trascina da 15 anni.

La storia della palestra all'Ardeatino

In una nota congiunta il consigliere comunale Dario Nanni e la consigliera dell'VIII municipio Simonetta Novi della Lista Civica Calenda spiegano: “Il bene sequestrato, una ex palestra di 742 metri quadrati in zona Ardeatino, da due anni costringe il condominio che la ospita a spendere 40.000 euro per interventi di bonifica ed attività di spurgo a causa della rottura di un collettore fognario."

"Dopo l’importante presa di posizione del Sindaco –-afferma Novi - stupisce che la Commissione Lavori Pubblici dell’VIII Municipio continui a tergiversare e a prendere tempo di fronte ad una proposta di risoluzione della Lista Civica Calenda, firmata anche da altre forze politiche, volta ad accelerare i lavori di bonifica per arrivare ad un affidamento dei locali ad enti del terzo settore nel più breve tempo possibile. Invece di votare favorevolmente l'atto ed inviarlo quindi alla discussione nel Consiglio Municipale, ad oggi continuiamo a registrare un ingiustificabile ulteriore impedimento ad una rapida soluzione della vicenda”. Già nell’ottobre 2011 conclude Nanni denunciai gli ingiustificabili ritardi in merito all’assegnazione dei locali sequestrati, compreso quello, da allora – conclude il neo-presidente della commissione Giubileo - sono passati altri 11 anni, e siamo ancora bloccati dall'inerzia amministrativa".

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