Roma
Per salvare Roma, Unindustria propone a Raggi e M5S un patto. Il piano
Sul bluff della differenziata al 100%: “A Copenaghen i rifiuti li bruciano”
Faccia a Faccia tra Virginia Raggi e i “capitalisti” di Unindustria com il presidente Filippo Tortoriello che ha presentato un “Programma per Roma”. Rigenerazione finanziaria, rigenerazioni urbana, e poi rifiuti sino al nodo della possibilità per i provati di entrare nel salvataggio di Atac e Ama., ma anche la paralisi della Fiera di Roma, la guerra per la Camera di Commercio sino al “salario accessorio” dei dipendenti del Comune, definita come “assistenzialismo negativo”.
Racconta così l'incontro Filippo Tortieriello: “E' andato bene... Diciamo che all'inizio c'era un po 'di diffidenza da parte sua. Poi però ha capito che il nostro è un atteggiamento molto laico. La Raggi ci ha ascoltato e piano piano si è sciolta - ha aggiunto - Quel giorno era presente con lei il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito e il capo segreteria (ora ex, ndr) Salvatore Romeo.
E il leader delle imprese romano riassume quello che appare come un manifesto credibile e concreto per la città: “Abbiamo presentato una serie di progetti, dei quali non abbiamo più avuto modo di riparlarne. Due sono le tematiche principali che gli industriali voglio contribuire a dare alla città: la rigenerazione urbana e la rigenerazione finanziaria. Roma deve essere una città più percorribile, più pulita, con maggiore appeal anche nella percezione dei cittadini. La Capitale è il biglietto da visita del Paese".
"Per Atac serve un piano industriale e un progetto sulla mobilità che portino l'azienda verso il futuro e verso lo sviluppo della Città metropolitana - prosegue - Non bisogna avere pregiudizi, sulla possibilità di aprire ai privati, o a partnership para-statali, ma bisogna guardare alle competenze che ci sono in giro, in Italia e all'estero. Questo tipo di esperimenti non sono delle invasioni di campo o dei commissariamenti, anche perché l'obiettivo finale è quello di dare dei servizi di eccellenza ai cittadini.
"Per la questione sui rifiuti stesso discorso. Bisogna costruire per Ama un piano industriale che sia coerente con le necessità del territorio, specie sulla differenziata. Ma è inutile differenziare il 100%, dico per assurdo, se poi per il compost prodotto non c'è mercato. Alla domanda del sindaco: 'Ma voi siete a favore degli inceneritori?'. La mia risposta è che a Copenaghen, ad esempio, hanno stabilito che era più conveniente la termodistruzione che portare la carta in una cartiera a 600 km di distanza... Sa, non amo le discussioni da bar....”
C'è anche spazio per la controversia sul salario accessorio: “Lì c'è anche il tema culturale del mantenimento del posto fisso. La modalità del salario accessorio è una forma di assistenzialismo negativo: è come se il papà mantenesse a vita il figlio. Sulla questione Nuova Fiera di Roma che sia sovradimensionata è fuori di dubbio, ma vendendo i padiglioni sulla Roma-Fiumicino ai cinesi rischiamo di fare una nuova Prato. Facciamone intanto una fiera "domestica", più ridotta, poi vediamo il resto. Le faccio un esempio: se avessimo già deciso, magari Amazon veniva qua da noi...». per quanto riguarda la questione della Camera di Commercio di Roma e delle “guerre” con gli industriali, Quella fase si è chiusa con l'inizio della mia presidenza. Cambieremo i nostri rappresentanti, mettendo tutti imprenditori e daremo il nostro contributo laico all'istituto".