Roma
Periferia, quarto giorno senza bus. "No all'accordo, rivolta autisti
Linea dura, durissima. Gli autisti della Roma Tpl sconfessano le indiscrezioni dei sindacati riuniti in Campidoglio sino a tarda sera per scongiurare l'ennesimo blocco del servizio di bus nella periferia.
Così, se i sindacati firmano un accordo col prefetto-commissario e col subcommissario Ugo Taucer, all'alba va in scena la vendetta: niente autobus per il quarto giorno consecutivo e migliaia di romani che abitano nei quadranti nord e ovest della città prigionieri di una vertenza che vede il Comune trattare con le organizzazioni sindacali di settore e la base andare avanti con la protesta a oltranza.
Eppure alle 23 di mercoledì sembrava che fosse tornato il sereno, grazie all'impegno di pagare gli stipendi arretrati di due mesi e di aprie un tavolo di trattativa su tutti gli elementi retributivi sui quali la Roma Tpl sorvola da tempo perché senza fondi del Campidoglio. E alla firma del pace, ci avrebbe messo anche "la faccia" il subcommissario che in sede di riunione si sarebbe impegnato a "rimettere in discussione il mandato qualora non venissero rispettati gli impegni"
Il comunicato ufficiale con il quale sindacati e Comune nella riunione serale sembrava aver fatto prendere alla vicenda una piega positiva: "L'Amministrazione Capitolina si impegna a rispettare la cadenza temporale dei pagamenti mensili, fermo restando il rispetto di tutti i requisiti di legge da parte del soggetto affidatario del servizio di trasporto pubblico; si impegna a promuovere un tavolo di lavoro con il consorzio al fine di verificare lo stato di attuazione del contratto di servizio". Insomma, una pace armata che avrebbe dovuto scongiurare lo sciopero selvaggio. Niente da fare, quarto giorno consecutivo senza bus con solo 11 linee in esercizio sul totale delle 103 gestite dal consorzio.