Roma

Perlustrava ville con fucile di precisione
Il "cecchino" dietro le sbarre

L'arma risultava rubata. E il 39enne tenta di fuggire dalla Polizia, invano

Pizzicato in zona Castel di Leva mentre perlustrava le ricche ville della zona con in macchina un fucile munito di binocolo, rubato. Fermato tenta di fuggire. Arrestato e condannato per direttissima  a 3 anni e 2 mesi.

E’ stato visto procedere dalla Pontina, altezza Campo nomadi di Castel Romano, verso via Trigoria per poi percorrere ad andatura sostenuta, via Alessandrini, via Alvaro del Portillo e via Vallerano dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Spinaceto, diretto da Silvia Agostini. Andatura che ha insospettito gli agenti, che hanno deciso di seguirlo a distanza: una manovra elusiva simulando una sosta nei pressi dell’ingresso della caserma militare dell’Aeronautica e poi di nuovo in marcia per proseguire il “tour”  su via degli Eroi della Difesa -  sulla laterale della Pontina  e di nuovo via Vallerano. Tutte vie caratterizzate dalla presenza di ville di pregio.

Decisi a fare un controllo agli occupanti dell’autovettura, i poliziotti con la paletta distintiva hanno cercano di affiancarsi agli stessi – tentativo fallito perché l’autista anziché fermarsi ha proseguito la marcia, tanto da far nascere  un breve inseguimento terminato definitivamente all’inizio di via Vallerano. I poliziotti pensavano di trovare all’interno del veicolo diverse persone, invece V.R. queste le sue iniziali, era  in “compagnia” di un fucile munito di binocolo di precisione perfettamente funzionante, risultato poi provento di furto nel 2015. Fatto scendere dalla macchina per ulteriori controlli, nella tasca interna del giubbotto  gli agenti hanno rinvenuto 4 cartucce. L’arma, dotata di mirino ottico privo di marca, aveva una particolarità: la presenza di un rudimentale sistema di alloggio del silenziatore apposto sul vivo di volata. Accompagnato negli uffici del commissariato al termine degli atti di rito, il 39enne di Albano Laziale è stato arrestato per ricettazione e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; processato per direttissima il Tribunale, facendo proprie le risultanze investigative, ha condannato V.R. alla pena delle reclusione di 3 anni e 2 mesi con annessa una multa da 3 mila euro e lo ha così inviato in carcere.