Roma
Pestaggi e violenze nel carcere di Viterbo, il Procuratore rinviato a giudizio
Il reato attribuito al procuratore Auriemma di Viterbo e alla pm Eliana Dolce è quello di omissione di atti d'ufficio
Il Procurare di Viterbo Paolo Auriemma e la pm Eliana Dolce sono stati rinviati a giudizio per rifiuto o omissione di atti d'ufficio. I due sono accusati di non aver indagato su dei casi di violenze e pestaggi subiti dai detenuti del carcere Mammagialla di Viterbo.
A denunciare questi fatti era stato il garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, con un esposto presentato l'8 giugno del 2018. Secondo il capo d'imputazione, il procedimento fu inserito "nel registro modello 45 (fatti non costituenti notizia di reato) nonostante dallo stesso emergessero specifiche notizie di reato”. Per questo per i due è scattata l'accusa di omissione di atti d'ufficio.
Le parti offese
Il gup ha fissato l'udienza preliminare per il 29 giugno. Le parti offese indicate nell'avviso di fissazione dell'udienza saranno il ministero della Giustizia, il Garante dei Detenuti del Lazio. Tra le parti offese ci saranno anche i congiunti di Hassan Sharaf. Sharaf era un detenuto del carcere Mammagialla che nel luglio del 2018 aveva tentato il suicidio, tentando di impiccarsi con un asciugamano nelle sua cella, ed era morto in ospedale dopo alcuni giorni di agonia.