Roma
Peste in Madagascar, Costa Crociere torna in tribunale dopo maxi multa da 2mln

L'Associazione Codici riporta Costa di fronte ai giudici: “Atteggiamento inqualificabile, la compagnia ho ignorato le ragioni dei turisti”
Peste in Madagascar, il comportamento scorretto di Costa nei confronti dei turisti continua nelle aule di giustizia. È l'amara constatazione degli avvocati dell'associazione Codici, che mercoledì hanno preso parte all'udienza presso il Giudice di Pace di Roma in merito al reclamo di un turista capitolino nei confronti della compagnia per l'ormai famosa “Paradisi sul mare”.
Parliamo della crociera in Madagascar del 2018, su cui la scorsa estate si è registrato l'intervento dell'Antitrust, che ha inflitto una multa di 2 milioni di euro a Costa per non aver avvisato in tempo i clienti dell’epidemia di peste nell’isola.
“L'atteggiamento di Costa è inqualificabile – dichiara l'avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – nonostante su questo episodio si sia espressa anche l'Agcm, la compagnia continua ad ignorare le ragioni dei turisti, che hanno prenotato una vacanza e poi ne hanno fatto un'altra a causa della cancellazione delle tappe in Madagascar. Non contestiamo questa decisione, inevitabile considerando l'epidemia, ma il modo ed i tempi con cui è stata comunicata. L'avviso è arrivato a pochi giorni dalla partenza ed ai crocieristi non sono state concesse alternative”.
“Siamo di fronte ad una chiara situazione di vacanza rovinata – afferma l'avvocato Stefano Gallotta, Responsabile del Settore Turismo e Trasporti di Codici – i viaggiatori hanno diritto alla riduzione del prezzo ed al risarcimento del danno. Ai crocieristi non è stata data la possibilità di scegliere tra il recesso del contratto ed una vacanza senza le tappe in Madagascar. Abbiamo seguito con successo un altro caso relativo alla stessa crociera, ottenendo dal Giudice di Pace di Paola (Cosenza) il risarcimento per una coppia con la condanna di Costa a 4.000 euro più le spese legali. Dopo questa sentenza e dopo la multa dell'Antitrust ci saremmo aspettati un'inversione di rotta da parte della compagnia, che invece purtroppo continua ad ignorare i diritti dei turisti”.