Roma

Piercing e tatuaggi post Covid, parola d'ordine: sicurezza. I segreti di Manzo

Il maestro dei tatuatori Marco Manzo spiega come il settore si muove dopo la pandemia: “Igiene, sicurezza e spazio alla creatività”

All’indomani della serrata di massa da parte di negozi e studi di tatuaggi in tutto il territorio nazionale, dovuta all’emergenza Covid-19, il maestro dei tatuatori, Marco Manzo, racconta come è stato possibile riaprire gli studi.

Marco Manzo, uno dei tatuatori e piercer storici della Capitale, è proprietario da 30 anni del vero e proprio gotha del tatuaggio a Roma: il Tribal Tattoo Studio, situato in Via Cassia a Roma.

Spiega Manzo: “La riapertura in sicurezza è avvenuta seguendo l’Ordinanza della Regione Lazio 16 Maggio 2020 n. Z0004. Da noi sanno di trovare gioielli biocompatibili in acciaio chirurgico della prima qualità, in teflon, titanio o bioplastica come da normativa UNI EN 1811:2011 che si basa sul metodo di prova di riferimento per il rilascio di nichel da tutti gli assemblati che vengono inseriti in parti perforate del corpo umano e da articoli destinati a venire in contatto diretto e prolungato con la pelle; al Tribal Tattoo Studio ogni foro è praticato con ago cannula sterile e monouso e tutto lo strumentario utilizzato, come pinze e forcipi, è sottoposto ad un procedimento di doppio ciclo di sterilizzazione a 134 ° in autoclave , imbustato e scartato davanti al cliente stesso”.

Tatuatori abusivi

Continua Manzo: “Sicuramente c’è maggiore consapevolezza dei rischi connessi alla pratica di tatuaggio ed a quella del piercing, che porta sempre più persone a rivolgersi a Studi autorizzati , su strada, visibili e che rispettino tutte le normative: Purtroppo è noto che esistano moltissimi abusivi nella nostra professione: nella sola regione Lazio è stimato che , a fronte di circa 1350Studi autorizzati, ci siano circa 20.000 abusivi, che operano in casa o strutture inadeguate, dove non possono assolutamente garantire igiene e sicurezza, così come anche per i pigmenti che utilizzano , spesso di dubbia provenienza e non sottoposti ai controlli preventivi che ne consentono l’immissione sul mercato poiché rispondenti alla scheda tecnica in 16 punti che li certifichi come da normativa ResAp 2008, che il cliente ha il diritto di leggere per essere informato sulla composizione dei colori , per esempio se fosse allergico al nichel; neppure i materiali con cui praticano i fori da piercing e la relativa strumentazione , spesso non sono sterili né monouso. Questo è un rischio elevato, poiché oltre all rischio di trasmissione di infezioni, epatiti ed aids, si aggiunge in questa fase il Covid nel caso in cui le procedure di sanificazione individuale previste dall’ordinanza regionale non vengano rispettate”.

La Regione Lazio ha presentato una proposta di legge riguardante tatuaggi e piercing, definendoli una forma d'arte; Lei che ha combattuto per la legittimazione del tatuaggio, portandolo con successo nei Musei d'Arte Contemporanea e nelle grandi mostre, cosa ne pensa?"

"Sicuramente il tatuaggio è una forma d'arte ed un autorevole linguaggio nell'arte contemporanea, ma limitarsi a pensare all'ambito artistico non è sufficiente: ben venga una legge, ne abbiamo bisogno. La Regione, per la stesura della proposta di legge, si è confrontata con l' associazionetatuatori.it , di cui anche io faccio parte come associato. La proposta di legge prevede corsi di formazione più lunghi, corsi di aggiornamento per i professionisti, regolamenta chi proviene da altre regioni o dall'estero e contrasta l'abusivismo con sanzioni amministrative e penali trattando con completezza tutti gli aspetti riguardanti il tatuaggio ed il piercing in sicurezza.Spero sia approvata e che in futuro si possa arrivare ad una legge nazionale”.