Roma

Pnrr, Carpano: “Sugli impianti dei rifiuti il Campidoglio è stato arrogante”

Sulla questione dei 4 impianti per il trattamento dei rifiuti bocciati, il consigliere Francesco Carpano della accusa il sindaco di arroganza e leggerezza

Roma non riceverà il finanziamento da 130 milioni di Pnrr che aveva chiesto per la costruzione di quattro impianti per il trattamento dei rifiuti. Il consigliere Francesco Carpano della Lista Calendsa non ha dubbi: “La colpa è del sindaco che non ha fatto bene i conti in merito alla dotazione del bando. C'è stata arroganza, troppa sicurezza e leggerezza. Gualtieri si è venduto la pelle dell'orso prima di averlo catturato”.

Nella graduatoria del bando da 450 milioni di euro del Pnrr per gli impianti dei rifiuti nel Centro-Sud, solo i primi 13 impianti classificati su più di 400 riceveranno i soldi, mentre i quattro proposti da Roma (due biodigestori per la produzione di biogas e due impianti per il trattamento di carta e plastica) sono arrivati al 29esimo e al 49esimo posto. Pertanto Roma non riceverà i fondi: la notizia ha scatenato la reazione di Gualtieri. Il sindaco attribuisce la colpa della bocciatura ai criteri sbagliati dei bandi ma secondo Francesco Carpano la colpa è di Gualtieri stesso.

"Il Campidoglio è stato arrogante"

“Il problema è la dotazione del fondo. Sui quattro impianti - spiega il consigliere, membro della Commissione speciale per il Pnrr a Roma - c'è stata troppa leggerezza e sicurezza. Si sarebbe dovuto fare presente subito al Ministero dell'Ambiente che la dotazione del fondo era insufficiente e che la Capitale non avrebbe avuto i soldi per abbracciare finalmente una politica di riduzione del divario impiantistico”.

Per questo, secondo Carpano “c'è stata arroganza, leggerezza e troppa sicurezza. Si è venduta la pelle dell'orso prima di averlo catturato. E oggi il sindaco se la prende con i criteri di riparto. Ma non è quello il problema, perché i criteri si basano sulle politiche dell'Unione Europea che giustamente danno giustamente danno priorità alle aree economiche più depresse. Il problema è squisitamente la dotazione del fondo. L'amministrazione non ha mai attaccato, almeno pubblicamente, la quantità del fondo. Se lo avesse fatto avremmo risparmiato questa figuraccia alla città”