Roma
Pomezia, incendio agli ufficio del Comune: presi altri tre responsabili
La banda risulta coinvolta anche nell’incendio del 2016 al negozio di bricolage Pratico
Pomezia, gli esecutori del tentato incendio agli ufficio del Comune del 2017 e dell’incendio al negozio “Pratiko” del 2016 hanno finalmente un volto.
Si chiude il cerchio sugli esecutori materiali e su uno dei mandanti intermedi del tentato incendio presso il Comune di Pomezia del maggio del 2017, evento per il quale era stato già arrestato un 43enne, già noto alle forze dell’ordine, originario di Roma e residente ad Anzio.
Sin dalle prime indagini, grazie anche al contributo fornito da alcune testimonianze e dalle telecamere installate presso l’edificio pubblico, era stato accertato che due malviventi, attraverso una finestra protetta da grate in ferro, avevano cercato di dare fuoco all’immobile mediante l’utilizzo di una vera e propria bomba incendiaria costituita da ben tre taniche da 5 litri cadauna, contenenti in origine del liquido infiammabile.I due uomini, per appiccare l’incendio, avevano utilizzato una molotov che, probabilmente per errore, era esplosa in anticipo, causando la propagazione delle fiamme che, fra l’altro, avevano investito almeno uno degli autori. Nel corso del sopralluogo, infatti, erano stati rinvenuti nelle immediate vicinanze un giubbino, al cui interno era stato recuperato anche un telefono cellulare quasi completamente distrutto, e parte di un altro indumento, entrambi visibilmente deteriorati dalle fiamme.
Le ricerche dei Carabinieri si erano indirizzate nel giro di poco tempo verso un uomo con precedenti. Rintracciato ad Ardea, l’uomo aveva infatti una grossolana fasciatura che copriva per intero la sua mano destra. Alla presenza di personale medico era stata eseguita un’ispezione personale, delegata dall’Autorità Giudiziaria, nel corso della quale erano state documentate le vistose ferite, riconducibili a ustioni, che l’uomo presentava anche ad un orecchio.
Le indagini poi si sono concentrate su un gruppo di soggetti ritenuti vicini all’arrestato, portando all’esatta identificazione degli altri correi e precisamente un 36enne di origine bosniaca con numerosi precedenti penali, ritenuto il promotore del gruppo criminale, nonché un 31enne ed una 24enne, italiani ed all’epoca conviventi fra loro, tutti domiciliati di fatto fra Torvajanica ed Ardea.
Nel corso dell’attività investigativa sono emerse chiare responsabilità degli stessi, unitamente ad altre persone, allo stato non ancora identificate, in relazione anche all’incendio dell’esercizio commerciale all’insegna “PRATIKO”, un importante negozio di bricolage di Pomezia, avvenuto nel febbraio 2016, dopo un primo tentativo andato a male a gennaio 2016. L’incendio, di vaste dimensioni, aveva distrutto di fatto tutto lo stabile causando un danno di ingente valore. Uno dei tre soggetti è stato denunciato anche per la detenzione di tre manufatti artigianali esplodenti, rinvenuti e sequestrati durante la perquisizione presso la sua abitazione.
Gli arrestati sono stati incarcerati al Circondariale di Velletri, ad eccezione della donna che è stata invece sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.