Roma

Prestiti, l'11% dei romani non ce la fa. Le casalinghe nel vortice dei debiti

Dipendenti con la busta paga in difficoltà costretti alla “cessione del quinto”

Prestiti per la casa, le cure mediche, la scuola, l'auto, la lavatrice e persino per pagare altri prestiti, come insegna lo Stato che si indebita per pagare i debiti.

 


Se il 9,2% degli italiani è stato risucchiato nel vortice dell'indebitamento e ne è uscito con la classica segnalazione nelle banche dati per “disguido finanziario”, i romani hanno fatto di meglio: sono quasi 11 su 100 coloro che hanno confessato in occasione di una nuova richiesta al sistema bancario di aver avuto difficoltà in passato nel rispettare le scadenze delle rate.
Secondo i portali specializzati facile.it e prestiti.it le difficoltà nell'onorare l'impegno con le rate è superiore tra coloro che hanno la “busta paga” e che spesso si rivolgono agli istituti per la cosiddetta “cessione del quinto”, rispetto ai prestiti personali. Insomma, il lavoro fisso aumenta sì le garanzie per chi presta ma facilità il ricorso soprattutto da parte di coloro che hanno “una fedina bancaria” poco cristallina.
La richiesta media presentata da chi aveva alle spalle disguidi finanziari è stata pari a circa 13.800 euro, da restituire in 60 rate (5 anni).

Le differenze socio-demografiche

Per comprendere meglio il fenomeno, Facile.it e Prestiti.it hanno analizzato i dati anche in base alla professione di chi ha presentato domanda; la categoria con la percentuale più alta di richiedenti che dichiarano di aver avuto in passato disguidi finanziari è quella dei disoccupati (13,81%), seguono le casalinghe (12,65%) e i lavoratori autonomi (12,52%).
Se si guarda invece allo stipendio di questi soggetti emerge che il 52,34% percepisce un reddito inferiore ai 1.500 euro mensili, il 33,71% tra i 1.500 e i 2.000 euro e solo l’11,91% ha uno stipendio superiore ai 2.000 euro al mese.

Spiega Andrea Bordigone, responsabile BU prestiti di Facile.it: “Aver avuto in passato un disguido finanziario non necessariamente preclude l’accesso al credito da parte del debitore. In questo senso, la figura del consulente diventa spesso determinate; riuscire a definire una richiesta di prestito sostenibile e adeguata, nonché scegliere la società di credito più indicata può fare la differenza tra un esito finale positivo o negativo”.
Nella classifica dei capoluoghi di provincia del Lazio, la testa è per Frosinone: qui oltre il 13 per cento di chi chiede un prestito in passato ha avuto problemi. I virtuosi sono invece a Rieti, fanalino col 6,6%.

La classifica di chi fatica a restituire un prestito

Disoccupato 13,81%
Casalinga 12,65%
Lavoratore autonomo 12,52%
Dipendente privato a tempo determinato 11,07%
Pensionato INPS 10,24%
Dipendente privato a tempo indeterminato 9,72%
Pensionato INPDAP 9,53%
Libero professionista 8,30%
Dipendente privato a tutele crescenti 7,10%
Dipendente statale 7,04%