Roma
Primarie Pd, flop a Roma. Zingaretti in testacoda: “Ora minoranza propositiva”
Il Governatore appoggiava Orlando, ora parla di unità della sinistra e lealtà
Freddo sul referendum e al fianco della mozione Orlando. Zingaretti si ritrova in minoranza contro Matteo Renzi ma in testacoda parla di “lealtà e di una minoranza “che deve essere propositiva e avanzare idee per un'azione più efficace”.
Il Governatore del Lazio sembra quasi che parli a se stesso e invece inventa un'iperbole con la quale si riposiziona dove l'affermazione di Matteo Renzi, parlando quasi da leader di un partito dopo che ha sfidato il segretario. E' l'effetto saponetta con il quale riesce a malapena a nascondere la sconfitta che si aggiunge alla freddezza mostrata sul referendum che è costato a Matteo Renzi il premierato.
Ecco come il Governatore che si ricandida alla Guida del Lazio, trasforma una sconfitta in una vittoria: “"Ora è il tempo della lealtà. Renzi si è affermato nettamente. Orlando ha definito uno spazio importante per una unità plurale del PD e per l'unità del centro sinistra. Emiliano ha interpretato una diffusa sofferenza dell'elettorato del mezzogiorno. Da oggi, la minoranza deve essere propositiva e avanzare idee per un'azione più efficace del PD in un rapporto con i cittadini e interloquendo con l'insieme del centro sinistra".
E continua: “Spero che, sia la maggioranza che la minoranza, non ripropongano un confronto povero e paralizzante segnato dalle ripicche, dai risentimenti e dai conflitti inutili. Tutti i contributi propositivi vanno discussi in modo aperto. Io per primo mi impegnerò perché questo si realizzi, consapevole che ciò è indispensabile per affrontare meglio le sfide che ci attendono, a partire dalle amministrative di giugno".
AFFLUENZA E VOTI ALLE PRIMARIE DEL 30 APRILE
Sono stati poco oltre 78mila, per un totale di 77.647 voti validi, i cittadini che domenica 30 aprile si sono recati ai seggi delle primarie del Pd a Roma. È quanto si apprende dal Pd Roma.
Matteo Renzi, segretario uscente, ha raccolto 54.671 voti, pari a poco oltre il 70% dei voti. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha ricevuto 17.262 voti, pari a circa il 22,3%, mentre il governatore della Puglia Michele Emiliano ha raccolto 5.714 voti, pari a circa il 7,3%. Altri 934 cittadini, non computabili tra gli elettori romani, hanno poi votato nel seggio fuori sede a Termini.
I voti raccolti dai 3 candidati - Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano - nei 15 municipi di Roma:
Municipio I: Renzi 5.312 voti - Orlando 1.879 - Emiliano 509;
Municipio II: Renzi 5.936 - Orlando 2.007 - Emiliano 559;
Municipio III: Renzi 4.267 - Orlando 1.386 - Emiliano 478;
Municipio IV: Renzi 2.978 - Orlando 931 - Emiliano 291;
Municipio V: Renzi 2.942 - Orlando 923 - Emiliano 460;
Municipio VI: Renzi 1.917 - Orlando 360 - Emiliano 202;
Municipio VII: Renzi 5.454 - Orlando 1.795 - Emiliano 594;
Municipio VIII: Renzi 3.449 - Orlando 1.204 - 521 Emiliano;
Municipio IX: Renzi 3.928 - Orlando 1.148 - Emiliano 409;
Municipio X: Renzi 3.610 - Orlando 869 - Emiliano 433;
Municipio XI: Renzi 2.506 - Orlando 878 - Emiliano 187;
Municipio XII: Renzi 3.639 - Orlando 1.232 - Emiliano 374;
Municipio XIII: Renzi 2.275 - Orlando 633 - Emiliano 193;
Municipio XIV: Renzi 2.872 - 1037 Orlando - Emiliano 234;
Municipio XV: Renzi 3.586 - Orlando 980 - Emiliano 270.