Roma

Processo all'unità d'Italia: imputato il conte di Cavour, fu “Unità o aggregazione”. Il verdetto al teatro Parioli

Presiede la Corte l’ambasciatore Michele Valensise, l'accusa affidata ad Antonia Giammaria, Magistrato direttore generale del Ministero di Giustizia. A difendere l’imputato, Michele Vietti

Lunedì 28 Ottobre riparte al Teatro Parioli Costanzo La Storia a Processo!”, format ideato e curato da Elisa Greco. Il primo appuntamento della stagione romana 24-25 vede sul banco degli imputati colui che fu il primo Presidente del Consiglio del neoproclamato Regno d’Italia: il conte Camillo Benso di Cavour.
 

Camillo Benso, conte di Cavour: Unità o Aggregazione?


 
"Ho scelto di aprire questa nuova stagione romana del format con Cavour, protagonista della nostra Storia – commenta la curatrice Elisa Greco – per soffermarci insieme a considerare le dinamiche della sua visione politica. Fu una reale Unità dell’Italia, oppure una progressiva aggregazione geopolitica, ma che lasciava aperte differenze e spaccature sociali ed economiche con cui, purtroppo, dobbiamo ancora combattere? Forse oggi può essere interessante rileggere quelle vicende storiche con occhi più distaccati. Quale sarà il verdetto della giuria popolare? Al pubblico e alla giuria social di Radio Luiss, la risposta”.
 
Dopo il successo del recente appuntamento milanese, comincia la stagione romana. Sarà un dibattito incredibilmente attuale, capace di accompagnare il pubblico attraverso una riflessione sul dilemma unità-autonomia che è, oggi più che mai, terreno di confronto tra le forze politiche del nostro Paese. Il dibattimento che ne scaturirà metterà in luce, come sempre, le ragioni opposte di Accusa e Difesa, che duelleranno a colpi di provocazioni, in perenne equilibrio tra serietà e ironia, tra complessità e leggerezza.
Sarà la curatrice, Elisa Greco, a dare il via al dibattimento presentandone i protagonisti.
A condurlo, con il ruolo di Presidente della Corte, sarà l’ambasciatore Michele Valensise, mentre il compito di sostenere l’Accusa, come Pubblico Ministero, sarà assunto da Antonia Giammaria,Magistrato e direttore generale del Ministero di Giustizia. A difendere l’imputato, quale Avvocato Difensore, sarà Michele Vietti, Professore straordinario di Diritto pubblico presso la Facoltà di Economia dell’Università LUMSA di Roma. Il Conte di Cavour verrà impersonato da Francesco Tufarelli, Direttore Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Particolarmente agguerrite le linee testimoniali, che con vigore e rigore scientifico, interverranno quali testimoni di parte: per l’Accusa, la professoressa Vera Capperucci – membro del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss Guido Carli – e il direttore de Il Riformista, Claudio Velardi. Per la Difesa, la giornalista e scrittrice Michela Tamburrino, insieme a Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università Luiss Guido Carli.

 

 

Colpevole o innocente?


 
A deciderlo saranno il pubblico, con il proprio voto, e la giuria composta dagli studenti dell’Università Luiss Guido Carli, che si esprimeranno attraverso il verdetto “social” di Radio Luiss.
 
 

La Storia a Processo! Il format che cambia la Storia


 
Il format, ideato e curato da Elisa Greco (tutelato da copy), giunto alla sua diciannovesimaedizione, Premio Gibaldone 2024, con varie programmazioni – tra cui quelle di Roma e Milano – incontra di anno in anno un interesse sempre vivo nel pubblico. In teatro, sul palcoscenico trasformato in aula di tribunale, sono chiamati a processo Personaggi che, per le loro luci e le loro ombre, hanno segnato la Storia, perché siano giudicati dal pubblico attraverso un “processo”. Sono magistrati, avvocati, politici e giornalisti, che assumono i ruoli di accusatori, legali della Difesa e testimoni, dando vita, a braccio, a un dibattimento che si delinea tra l’ironico e il serio, tra il divertente e l’approfondimento, tra il leggero e l’arguto, senza mai diventare né banale né pesante. Al termine del dibattimento è il pubblico, nel ruolo di giuria popolare, a esprimere con una propria votazione il verdetto. È una circolarità di tesi contrapposte, idee e suggestioni tra palcoscenico e platea, che, come sottolinea la curatrice, in passato ha portato spesso a verdetti al di fuori dei pronostici.