Roma
Processo Cerroni, giro di boa. Il rito immediato entra nel terzo anno

Sul banco di testimoni i tecnici dei Comitati “No Inc” di Albano
Altri tre testimoni dell'accusa hanno sfilato nell'aula prima collegiale di piazzale Clodio, nell'udienza che segna un altro giro di boa, inaugurando il terzo anno di processo alla gestione dei rifiuti di Roma e provincia. Un “immediato” infinito di cui non si vede nemmeno lontanamente la fine. Sul banco dei testi due “tecnici” firmatari di una relazione commissionata dai cittadini e i comitati costituiti contro il termovalorizzatore di Albano Laziale: il giovane fisico Niccolò Loret e il meno giovane chimico Aldo Garofalo. Tema della deposizione il progetto del gassificatore che il Coema aveva presentato per ottenere la Valutazione di impatto ambientale positiva dalla Regione, dopo il parere negativo del 25 marzo 2008.
Il Consorzio, composto da Ama, Acea e Pontina Ambiente, aveva modificato il progetto originario prevedendo il passaggio da un sistema di raffreddamento ad acqua ad un sistema di raffreddamento prevalentemente ad aria. Nella relazione del Comitati si sostiene che le modiche tecniche e impiantistiche prospettate per ottenere il parere favorevole, in realtà non sarebbero state applicabili.
Poi è stata la volta dell'ingegnere Cicchelli, funzionario della Regione, all'epoca dei fatti dipendente dell'Area Rifiuti, ma la sua deposizione non ha aggiunto nulla di particolarmente rilevante al dibattimento.
Si tornerà in aula il prossimo 14 giugno, poi altre due udienze a luglio, il 7 e il 21, prima della pausa estiva. L'auspicio è che si possa almeno iniziare l'ultimo dei cinque filoni in cui era stato suddiviso il processo, quello che riguarda la vicenda di Monti dell'Ortaccio, il luogo dove si sarebbe dovuta costruire una nuova discarica.