Roma

Procura Roma, sempre corsa a tre ma il plenum del Csm deciderà a metà giugno

Il voto del plenum Csm sulla successione a Pignatone alla Procura di Roma è atteso per metà giugno

Il voto in Commissione la scorsa settimana, quello del plenum atteso per la metà di giugno. Questa la tempistica del Csm sulla nomina del nuovo capo della procura di Roma, su cui 'infuria' ora la 'bufera', con l'indagine perugina sul pm Luca Palamara, ex togato a Palazzo dei Marescialli ed ex presidente dell'Anm.

Giovedì scorso, la Quinta Commissione del Csm ha concluso i suoi lavori sulla scelta del successore di Giuseppe Pignatone, in pensione dal 9 maggio: favorito è stato Marcello Viola, oggi pg a Firenze, che ha ottenuto in Commissione 4 preferenze, quelle dei laici di M5s (Gigliotti) e Lega (Basile) e dei togati di Autonomia&Indipendenza (Davigo) e di Magistratura Indipendente (Lepre).

Solo un voto, invece, per la candidatura di Franco Lo Voi, capo della procura di Palermo, sostenuto in Commissione dal togato di  Area Suriano, e per Giuseppe Creazzo, capo dei pm di Firenze, votato dal presidente della Commissione Morlini (Unicost).

Su questi 3 nomi - Viola, Lo Voi, Creazzo - dovrà ora esprimersi il plenum, e non va dimenticato che alla nomina del procuratore capo di Roma, dovranno seguire quelle di due procuratori aggiunti a piazzale Clodio: per una di queste poltrone, Luca Palamara ha presentato domanda, così come per la corsa al successore di Armando Spataro alla procura di Torino, e per la nomina del nuovo Garante della privacy.      Palazzo dei Marescialli, dove al momento i relatori delle proposte in plenum sui tre candidati per la guida della procura di Roma sono impegnati - in questa settimana 'bianca' di sospensione dei lavori - a scrivere le delibere da sottoporre all'assemblea plenaria, è scosso ma, allo stato, resta muto di fronte alle notizie riportate oggi dai quotidiani: gli atti provenienti da Perugia dell'inchiesta riguardante Palamara sono coperti da segreto, così come è secretato l'esposto trasmesso dal pm romano Stefano Fava.