Pullman turistici, linea dura del Comune ma è tregua armata
Operatori dei bus, albergatori e tour operator fanno fronte comune sul divieto di accesso nel Centro di Roma
Bus turistici nel centro storico di Roma, la timida assessore Linda Meleo alza la voce e impone il diktat: il piano non si tocca, dovranno uscire dalla ztl, dice in sintesi il Campidoglio che raccoglie una porzione della riunione, ma la trattativa con le colombe, cioè con gli operatori delle aziende “vere” potrebbero andare avanti per scongiurare un secondo effetto taxi.
Seduta al tavolo con le sigle sindacali e le associazioni che riuniscono le aziende del settore del trasporto turistico, l'assessore sembra un fiume in piena: “I bus turistici rimarranno fuori dal Centro Storico, non è più pensabile assistere a invasioni dei torpedoni davanti ai monumenti. L’impianto portante della nuova bozza di delibera sul regolamento messo in piedi dalla nostra Amministrazione rimarrà il medesimo. Oggi ho incontrato nuovamente gli operatori del settore a cui ho ribadito l'intenzione di andare avanti nel nostro programma e a cui ho comunque assicurato un confronto. Ricordo che nella bozza sono stati eliminati gli abbonamenti annuali, che presentavano criticità profonde sul profilo concorrenziale, e sostituti con carnet proprio per dare garanzie, tutele, e abbiamo già ipotizzato agevolazioni a chi acquista più ingressi, ma i torpedoni non potranno entrare in centro”.
Ma le considerazioni di Tullio Tulli, direttore del gigante Anav (Associazione nazionale Autotrasporti Viaggiatori), fanno ben sperare in una ripresa del negoziato: “L'assessore nella sua illustrazione ha lasciato spazio ad un incontro nel quale noi vorremmo portare le nostre proposte – ha detto Tulli – e di quelle aziende che come noi credono un una possibilità di gestire il flusso di bus e sostenere l'economia turistica di Roma. Le dichiarazioni del delegato del Comune aprono di fatto una porta ad una negoziazione civile. Ora attendiamo solo la convocazione”.
Nella sala della riunione a placare gli istinti irsuti e demonizzatori del Comune contro i pullman, aleggiava lo spettro dei licenziamenti e l'apertura di un secondo problema sociale che si aggiunge nel solo settore del trasporto all'Atac e alla vertenza mai conclusa con i tassisti. Difficile capire se la Meleo e il Campidoglio siano in gradi di affrontare tre temi roventi che hanno da sempre immediate ripercussioni sulla città.