Punta da una calabrone, muore per shock anafilattico. Lazio, sanità bufera
Tragedia ad Anagni. Moglie di un ex consigliere comunale muore per una puntura
Punta da un calabrone, muore in ospedale per uno shock anafilattico. E esplode la polemica sui servizi sanitari del Lazio. La vittima sarebbe la moglie di un'ex consigliere comunale di Anagni.
Il fatto è accaduto nelle prime ore del giorno proprio ad Anagni, a poca distanza da Roma ma in provincia di Frosinone. Accompagnata dai familiari presso l'ospedale di Anagni, trasformato in “Punto di primo intervento”, è deceduta a causa di uno shock anafilattico.
Ed esplode la bufera sull'organizzazione sanitaria della provincia di Frosinone. Secondo Cittadinanzattiva che denuncia, "questa vicenda, dopo la chiusura del Punto di Primo Intervento e l’apertura del PAT con la presenza di medici di famiglia e che sembrerebbe ancora in fase di allestimento, si riveste di una gravità assoluta visto l’esito. Non avendo chiara ancora la dinamica del fatto chiediamo che venga fatta luce sull’informazione eventualmente data ai cittadini di Anagni sul PAT; sul perché, se confermato, la struttura non fosse in grado di operare al meglio delle sue possibilità; se vi sia stata comunicazione nella rete emergenza-urgenza del caso in questione e se la scelta di afferire al PAT di Anagni invece che rivolgersi al Pronto Soccorso di Frosinone non fosse la migliore (alla luce dello stato dello stesso PAT che va verificato)”.
Alla Onlus, replica la Asl di Frosinone: “Nel merito vuole chiarire che si tratta di una paziente che, in shock anafilattico cioè in Codice Rosso a seguito della puntura di un insetto, è stata portata con mezzi privati al Presidio sanitario di Anagni. Abbiamo il dovere di dire a gran voce, per il bene dei cittadini stessi, che la sfortunata paziente non doveva essere condotta al Presidio di Anagni ma al più vicino Pronto Soccorso e cioè al Polo ospedaliero Frosinone-Alatri che dista solo pochi chilometri e, comunque, in questi casi è sempre opportuno chiamare il 118".
La Asl aggiunge nella nota ufficiale: “"Ciò non toglie che la paziente, come detto giunta in shock anafilattico avanzato - aggiunge - nel Presidio è stata prontamente assistita da un anestesista che ha praticato le cure previste in casi del genere. È importante che sia ben chiaro a tutti, prima di tutto ai cittadini ma anche ai protagonisti della politica e della informazione, nonché alle cariche istituzionali preposte, che la struttura di Anagni è un Presidio sanitario (non un Ospedale) dedicato ad attività territoriali già dall’anno 2010, a seguito del DCA n.80 dell’allora Commissario ad Acta per la Sanità. Dunque è altrettanto importante considerare che chi cerca di indurre nei cittadini l’idea che ad Anagni vi sia un Ospedale con Pronto Soccorso e con tutte le prestazioni di Emergenza/Urgenza non solo non dice la verità ma non fa altro che fuorviare la percezione e la consapevolezza dei cittadini, con il rischio che episodi così spiacevoli e dolorosi siano fronteggiati in modo inidoneo e, quindi, si possano purtroppo ripetere".
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