Roma

Qelsi, il quotidiamo dei sovranisti. L'acronimo di sinistra volta a destra

Qelsi, questa è la sinistra italiana, diventa Questa è la Sovranità Italiana

Nasce il primo quotidiano sovranista. Qelsi si trasforma in Questa è la Sovranità italiana

Un battesimo a Montecitorio per il “nuovo” Qelsi: che guarda al suo futuro con rilanciate prospettive come chiarito nella presentazione alla Camera dei deputati.

Da acronimo di “questa è la sinistra italiana” a sigla che sta invece per “Questa è la sovranità italiana”. Un cambio di passo e di paradigma che punta sulla comunicazione on line come strumento di approfondimento e confronto.

Dopo l’introduzione della storica fautrice del sito, Silvia Cirocchi, è stato l’editore Marco Matteoni a dare alcune indicazioni chiare sul perché ha voluto sposare la nuova sfida di Qelsi: “Credo di tutto ciò che è collaborazione con persone giovani. La Marco Matteoni Group edizioni ha perciò sposato il progetto, con una logica precisa: perché si può e si deve fare opinione, non di parte ma di tutti”.

In collegamento telefonico ha salutato l’iniziativa uno storico partner di Qelsi, il noto psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi: “Ritengo che una posizione antiglobalista, anti immigrazionista e sovranista sia un argine a qualsiasi degrado e profanazione non solo dei confini della Patria, ma anche della logica, che è un’etica del pensiero. Voler accogliere cento milioni di africani significa mettere a rischio quel che resta dell’Occidente e del suo welfare state, in nome di distorsioni nell’economia caldeggiate da coop bianche e rosse”. In questo quadro, l’analisi della situazione è figlia di “un ritardo culturale nel quale il mainstream dei giornaloni e la tv con la Rai in testa, sono egemonizzati da una cultura di sinistra: ottimizzando un web per il momento libero, andiamo ad occupare quindi uno spazio di libertà per poter dare una visione diversa. Conosco la vivacità intellettuale di Silvia Cirocchi e sono sicuro che metterà in questa impresa la stessa energia messa nel precedente Qelsi”.

A tenere idealmente a battesimo la nascita della voce della sovranità italiana è stato Paolo Tiramani, deputato della Lega e sindaco di Borgosesia, già autore su Qelsi: “Porto il mio saluto e un augurio di buon successo per Qelsi, che lo ha già avuto in passato con una linea editoriale che vedeva questo strumento on line come un argine allo strapotere di un’informazione spesso faziosa della sinistra. Direi che il risultato è stato ottenuto, nonostante anni di debacle politica per il centrodestra. Oggi però si pone un problema: parlare di destra e sinistra sta diventando riduttivo, anche per la formazione di un nuovo governo in cui la Lega è forza di governo trainante e interprete della linea sovranista, mentre chi dovrebbe essere nostro alleato si allinea sempre più al pensiero di centrosinistra, per fare un fronte repubblicano. Difendere la linea di libertà rispetto all’Europa che continua ad interferire nelle decisioni governative” è secondo Tiramani lo stesso concetto, per “arginare lo strapotere dell’Europa: consolidare ciò attraverso un quotidiano on line è un merito al quale spero di poter continuare a collaborare”.

A chiudere, le parole di Silvia Cirocchi: “Qelsi è un marchio conosciuto e radicato che abbiamo mantenuto, cambiandolo però nel nome della sovranità: si prefigge di essere un bacino che raccolga le idee e apra un serio dibattito. Il centrodestra come lo abbiamo conosciuto sinora non esiste più e Qelsi vuole aiutare a creare un’area sovranista, non di pancia, che possa essere alla base di un nuovo governo. Cerchiamo di lavorare per questo, i numeri li abbiamo e le idee ci sono”.