Roma

Quadri e statue: “L'arte ritrovata” dai Carabinieri ai Musei Capitolini

“L'arte ritrovata”: la mostra che fa conoscere l'azione dell'Arma dei Carabinieri per salvare le opere d'arte italiane

di Maddalena Scarabottolo

Quadri, statue e affreschi ai Musei Capitolini di Roma, per ricordare l'azione dell'Arma dei Carabinieri nel proteggere l'arte dal commercio illegale. La piccola mostra si potrà visitare fino al prossimo 26 gennaio 2020.

 

Nelle sale Terrene del Palazzo dei Conservatori, ai Musei Capitolini, è ospitata una piccola mostra che racchiude un grande significato: “L'arte ritrovata”. L'esposizione si presenta al pubblico come un piccolo assaggio dell'impegno dell'Arma dei Carabinieri per il recupero e la salvaguardia del nostro Patrimonio Culturale.

“L'arte ritrovata” commemora inoltre il cinquantennale dell'Istituzione del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e il ventottesimo anno di stretta collaborazione tra questo nucleo speciale e il centro Europeo per il Turismo e la Cultura. Un percorso espositivo studiato appositamente per sensibilizzare sulle continue indagini che vengono effettuate a livello internazionale per bloccare il commercio illegale di opere d'arte. Un'iniziativa che mostra un esempio delle laboriose indagini svolte e come il mercato dei falsi sia un mondo complesso e articolato.

Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano, e l'archeologo Alessandro Mandolesi hanno curato la mostra presentandola come un mosaico di testimonianze archeologiche e artistiche. Un'esposizione che testimonia il lavoro di salvaguardia e tutela svolto nell'arco di un trentennio a favore nel Patrimonio Culturale italiano. Il pubblico potrà passeggiare attraverso i secoli tra opere di età greca, etrusca, romana e dell'età moderna, quindi anche pitture rinascimentali e barocche.

Il percorso inizia con la presentazione del ritrovamento e il recupero della scultura denominata “l'Artemide marciante”: un capolavoro di età augustea proveniente da uno scavo clandestino nell'area di Caserta e salvato proprio nel momento in cui stava per essere venduto all'estero. Per sottolineare il complesso lavoro dei Carabinieri, sono presenti in mostra tre copie dell'opera originale eseguite dai falsari e trafficanti per compromettere le indagini. Arricchiscono l'esposizione anche vasi e bronzi antichi provenienti da scavi clandestini tra Puglia, Sicilia ed Etruria.

Tra i reperti di grande bellezza ci sono anche importanti affreschi strappati dal contesto di una villa presso Pompei. Questi importanti esemplari sono tornati finalmente a far parte del patrimonio comune e soprattutto ora possono essere ammirati nella loro patria di appartenenza. Molti di questi frammenti, se non fosse per l'azione dell'Arma dei Carabinieri, sarebbero ora in qualche caveau svizzero o ammirati dall'altra parte dell'oceano al Paul Getty Museum e al Metropolitan Museum of Art di New York.

Passando invece all'età moderna, si possono apprezzare tre dei cinque dipinti trafugati nel 1999 proprio dalla sede dei Musei Capitolini: il San Giovanni Battista del Guercino, la Sacra Famiglia con i Santi Francesco e Caterina d’Alessandria di Ludovico Carracci e l’Adorazione dei Magi di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.

Una piccola mostra che permette, soprattutto al pubblico italiano, di rendersi conto del grande e meticoloso lavoro che viene svolto per continuare a preservare la grande ricchezza del nostro paese dopo secoli e secoli di arte e storia.