Quadriennale, la battaglia del pesce nero prigioniero in un “acquario d'arte”
L'opera della discordia l’installazione dell’artista Natália Trejbalová al Palazzo delle Esposizioni
Un pesciolino nero prigioniero di un'installazione artistica ospitata dalla Quadriennale di Roma. Una signora se ne accorge e scoppia la battaglia, con la Lav in prima linea a denunciare l'organizzazione dell'evento a Palazzo dell'Esposizione.
Il “capolavoro” incriminato è l’installazione dell’artista Natália Trejbalová intitolata Dekorativne With a Sustainable Solution il cui nucleo essenziale consiste di un piccolo acquario sovraffollato di arricchimenti nel quale è detenuto un piccolo pesce nero.
“L’acquario, di dimensioni assai ridotte, non ha alcuna protezione rispetto ai visitatori, che possono facilmente toccarne i vetri e l’acqua, ed è costantemente illuminato da una luce molto intensa, di colore viola e blu, senza che vi siano al suo interno spazi che permettano al pesce di ripararsi da tale luce. Inoltre, nella medesima stanza si trovano anche numerosi schermi che proiettano filmati a volume molto alto”, scrive la Lav di Roma.
L'associazione ha inoltrato il 4 novembre, formale diffida all’ente organizzatore, chiedendo alla Quadriennale di “non rendersi complice di un caso evidente di maltrattamento di animale e di rimuovere l’installazione, affidando il piccolo pesce a chi di competenza secondo la normativa vigente e di evitare di legittimare, per il futuro, altre forme di sfruttamento e maltrattamento di animali per presunti fini artistici”.
Secondo David Nicoli, responsabile della Sede LAV di Roma, quella installazione “è gravemente lesiva delle caratteristiche etologiche e dei diritti dell’animale acquatico detenuto e anche viola in più punti il Regolamento Comunale sulla Tutela degli Animali del Comune di Roma. Causare sofferenza psico-fisica a un animale costretto in condizioni estreme e innaturali non è arte. A questo punto presenteremo necessariamente denuncia alla polizia di Roma Capitale”.