Roma
Quinto giorno di sciopero dei bus. La periferia condannata a piedi
Non si arrendono e non si arrenderanno sino a quando nei conti correnti bancari la promessa degli stipendi arretati degli ultimi due mesi non sarà "valuta". E poi ancora "lotta dura" per avere la certezza della regolarità degli stipendi.
Dipendenti privati, tra autisti e ausiliari, i "duri" della Roma Tpl scrivono la parola "sciopero" per il quinto giorno consecutivo. E andranno avanti a oltranza, perché dalla loro parte hanno il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che ha deciso di prendere sulla vicenda una posizione "etica", difendendo a spada tratta il "diritto base" di ricevere uno stipendio a fronte di una prestazione lavorativa che arriva anche se indirettamente dal Comune di Roma.
Venerdì 27 novembre è il quinto giorno di astensione dal lavoro. Questa la situazione nella periferia di Roma: in circolazione solo 12 collegamenti sui 103 affidati alla stessa Roma Tpl. Il servizio è regolare soltanto per: 044, 048, 049, 053, 055, 056, 059, 314, 349, 404 e 437. Al momento in servizio, sebbene con due sole vetture, anche la linea 764. Ma è anche il quinto giorno in cui il sindacato tradizionale segna la più grande sconfitta della storia, perché i "ragazzzi di Tor Cervara e Maglianella" delle sigle sindacali non ne vogliono sapere. ;i accusano di aver creato lavoratori di serie A e serie B: all'Atac tutti i diritti e stipendi gonfiati da indennità; alla Roma Tpl il salario minimo, turni duri e omessi versamenti al fondo integrativo perché il Comune sempre in ritardo e un appalto complesso hanno costruito condizioni di vita che hanno trasformato autisti e ausliari in "nuovi schiavi".
E dunque un pazzo di Roma, una città da quasi 600 mila abitanti resta senza bus. Anche giovedì sera l'ennesima trattativa col prefetto-commissarioTronca è filata via liscia. Anche "l'uomo di ferro del Comune" ha preso atto delle ragioni e poi ha alzato le braccia, cercando di agevolare il pagamento dei crediti da parte del Comune.
E se la politica romana sembra aver dimenticato oltre mille persone, chi ne approfitta è il Movimento Cinque Stelle che nella giornata di giovedì si è presentato dinanzi i cancelli della sede principale di via Raffaele Costi e ha ascoltato il grido dei manifestanti. Poi ha promesso "Con noi si cambia".