Roma
Raffaele Marra confessa: dava lui ordini a tutto il Comune di Roma M5S

Dall'interrogatorio di garanzia la prova del suo rapporto col sindaco Raggi. Resi pubblici gli atti
Raffaele Marra suggeriva via sms incarichi e retribuzioni disegnando le basi della macrostruttura del Campidoglio. Era lui il braccio forte, l'uomo operativo che di fatto disegnava l'assetto degli incarichi al comune di Roma.
Il dettaglio, già emerso nel corso delle indagini, ora è più chiaro con il deposito degli atti del processo per corruzione che inizierà il 25 maggio. "Domani ti mando i provvedimenti da adottare, i possibili incarichi e le retribuzioni", scrive Marra a Salvatore Romeo, ex capo della segreteria di Virginia Raggi.
Voleva lasciare il ruolo di braccio destro del sindaco
Sempre dagli atti si evince che l'incarico di Marra più che fiduciario strategico per il sindaco, tanto che nell'interrogatorio di garanzia, lo stesso marra ha spiegato aiu giudici: "Io ho più volte manifestato al sindaco Raggi che volevo andare via. Ero in aspettativa per un dottorato di ricerca e sono rientrato al Comune di Roma su forte impulso del sindaco".
L'aiutino a Salvatore Romeo
Negli ultimi mesi della campagna elettorale, siccome io conoscevo il funzionario Salvatore Romeo, mi avevano chiesto di dargli un supporto relativamente alle attività che avrebbero dovuto svolgere e mi chiesero la disponibilità' a rientrare dall'aspettativa per dargli un mano".
Al gip Maria Paola Tomaselli ha poi aggiunti "E io pur avendo in qualche modo dato una mano in quei giorni avevo piùvolte manifestato la mia indisponibilità a rientrare proprio perché avevo anticipato che ci sarebbero stato degli attacchi strumentali nei miei confronti.
Nel mirino già con Alemanno
Sempre Marra ai giudici: "La stessa cosa era successa inizialmente nel 2010 (sotto la giunta Alemanno, ndr) e poi nel 2013 con il sindaco, quando c'era Ignazio Marino".