Roma

Ragazza 20enne muore in un incidente: la sua vita vale 1 mln su marketplace

di Federico Bosi

Una vita spezzata in un incidente stradale: vendesi angelo su Marketplace, vale 1 mln di euro.

Il viaggio sulla Roma-Fiumicino a bordo di una Fiat Punto con un amico, lo scontro con una Renault Clio, il testacoda, un altro scontro, la morte. Era il 4 novembre scorso quando Rebecca Spera, giovane 20enne di Ostia, perse la vita in un incidente stradale. Da quel giorno la famiglia chiede giustizia, vendendo simbolicamente su Marketplace la sua vita per 1 milione di euro. Quanto basta per attirare l'attenzione e chiedere giustizia.

Giustizia che la famiglia Spera dopo quasi un mese non ha ancora ricevuto. Da quel fatidico giorno di novembre familiari, amici ed ex compagni dell'ITC Paolo Toscanelli di Rebecca hanno riempito i social con appelli in cui ricercavano testimoni dell'incidente avvenuto all'altezza del km 14,500. Ma nessun testimone si è fatto vivo, nessuno ha confermato o smentito la ricostruzione della polizia.

E allora la famiglia della giovane, disperata per la perdita della giovane Rebecca, ha pubblicato un annuncio sul Marketplace di Facebook, il lato oscuro del social in cui gli utenti mettono in vendita qualsiasi tipo di oggetti, dalle cianfrusaglie più varie a telefoni, auto, mobili ed accessori. Ed è proprio nella sezione “veicoli” che è comparso l'annuncio della sorella di Rebecca: “La vita di un angelo”, prezzo 1 milione di euro”.

“Scusate se non pertinente ma... c'è troppo dolore... Io vi chiedo aiuto... sono la sorella di Rebecca Spera che il 4/11/19 è stata vittima di incidente stradale sulla Roma-Fiumicino a solo 20 anni... Aveva una vita davanti... è stata colpita l’auto in cui era passeggera e me l’hanno uccisa”. Inizia così l'annuncio di una delle due sorelle di Rebecca, annuncio che continua con l'immediata richiesta di giustizia. “Io prego e mi aggrappo alla speranza che ci sia giustizia – prosegue la sorella –. Io e la mia famiglia siamo devastati, la nostra vita è distrutta. Io mia sorella Rebecca me la sono cresciuta, le cambiavo i pannolini. Era una ragazza solare, sorridente. Aveva appena firmato il suo primo contratto di lavoro, era felice ma non è riuscita neanche a prender la prima busta paga. Era sana e libera ed ora non potrà più correre, ridere, vivere”.

“Chiediamo giustizia, quella vera – conclude la sorella nell'annuncio milionario –. Non quella che si legge sui giornali dove chi uccide sta ai domiciliari e siccome è incensurato dopo due mesi è libero e si fa i selfie e va al cinema, perché tutto questo mia sorella non potrà più farlo. La giustizia vera in cui voglio credere è quella dove si capisce che non si corre in auto, che non ci si distrae e chi sbaglia paga. Quella che rispetta la vita di mia sorella e il nostro lutto. Eravamo tre sorelle e ora ci manca un pezzo di cuore. Confido nel vostro aiuto e nella vostra misericordia”.