Roma
Ragazzo autistico condannato dall'Asl: da 5 anni chiuso dentro una stanza
Dal 2014 Daniele è “recluso” in un centro dove viene riempito di potenti farmaci senza ottenere risultati. E per cambiare struttura manca una firma dell'Asl Rm4
Daniele, un ragazzo autistico 27enne, condannato dall'Asl da 5 anni a vivere dentro una stanza in un centro a 50 metri da un mare che non ha mai visto. Un centro dove il povero Daniele viene riempito da tempo di farmaci neurolettici che gli provocano solo effetti collaterali e zero miglioramenti. Ma per poter cambiare struttura serve una firma dell'Asl Rm4, firma che non arriva.
Dal 2014 Daniele è ospitato nel centro “Boggi” di Santa Severa sul litorale romano dove, sottolinea l'avvocatessa Claudia Costantini che segue questo caso, “sta avendo gravi problemi di salute causati dall'eccessiva dose di farmaci somministrati e lo stesso direttore sanitario della struttura, Nicola Galiani, ha certificato in una relazione che Daniele assume i più potenti neurolettici fino alle massime dosi senza però mai ottenere risultati sul piano comportamentale e con lo sviluppo di importanti effetti collaterali”.
A Roma c'è però una nuova struttura, la “Villa Arcobaleno”, che è pronta ad accogliere Daniele dandogli 17 ore quotidiane di terapia comportamentale, che è quello di cui ha bisogno, ma dallo scorso 29 novembre la Asl Rm4 ha predisposto il piano assistenziale individuale “secondo quanto stabilito dalle indicazioni della Giunta regionale della Regione Lazio”, spiega la Costantini insieme a Maria Detenuto, mamma del ragazzo.
“La Asl non ha però provveduto a deliberare un provvedimento amministrativo che consenta l'inserimento di Daniele nella casa famiglia 'Villa Arcobaleno', lasciando così la situazione inalterata in attesa di passare la competenza alla Regione Lazio che dal gennaio 2020 si farà carico delle spese necessarie per Daniele, e condannandolo così a restare recluso in una struttura che presto lo dimetterà”, spiega l'avvocato Costantini nella diffida che “spinge” per risolvere questa drammatica situazione. Più volte Daniele si è anche ferito ed è finito al Pronto soccorso di Civitavecchia.
“C'è il rischio che se non arriva questa ultima delibera della Asl Rm4, il posto ora disponibile a 'Villa Arcobaleno' sia dato a qualcun altro e per Daniele si allontani anche questa chance per uscire dalla 'reclusione' e dai maxidosaggi”, conclude l'avvocatessa Costantini.
Insomma, per poter dare una “vita dignitosa” a Daniele serve solo una ultima delibera, una firma dell'Asl Rm4 prima che qualcuno gli “rubi” il posto che tanto desidera.