Roma

Raggi assolta dal caso Marra ma M5S e Pd puntano su Sileri sindaco di Roma

L'assoluzione in appello non placa i contrari alla ricandidatura: Pd e M5S pronti a schierare la candidatura di Pierpaolo Sileri

Finisce un incubo: Virginia Raggi assolta in appello dal reato di di falso per la nomina di Renato Marra al vertice della Direzione Turismo del Comune di Roma. E ora si apre un nuovo scenario per le elezioni del prossimo maggio col sindaco uscente che, tenterà il bis con o senza 5 Stelle.

Contro la Raggi, ufficialmente c'è solo Carlo Calenda, anche se da giorni c'è il nome di Pierpaolo Sileri per suggellare un accordo tra Pd e Movimento Cinque Stelle, per una candidatura “forte” e di grande discontinuità rispetto a Raggi che rischia di dover correre senza la benedizione del Movimento.

Romano, 48 anni, chirurgo, Sileri è viceministro della Salute ed è una specie di prezzemolino televisivo che passa da una “diretta” all'altra dallo studio del Ministero ma anche da casa ed è un fautore della linea di rigore nella lotta al Coronavirus. Secondo il calcoli di Pd e M5S, è la sintesi del Governo in “chiave romana” ed ha una notorietà che supera persino quella di Guido Bertolaso, il sempre candidato sindaco per il centrodestra sul quale però resistono i veti di Giorgia Meloni.

Tornando alla Raggi, il procuratore generale Emma D'Ortona nella requisitoria aveva chiesto 10 mesi, nonostante la Raggi sia stata assolta in primo grado perché “il fatto non costituisce reato”. Contro questa sentenza la Procura aveva fatto ricorso in appello.

"Questa è una mia vittoria, del mio staff, delle persone che mi sono state a fianco in questi quattro lunghi anni di solitudine politica ma non umana. Credo che debbano riflettere in tanti, anche e soprattutto, all'interno del M5s", ha detto Virginia Raggi. "Ora è troppo facile voler provare a salire sul carro del vincitore con parole di circostanza dopo anni di silenzio. Chi ha la coscienza a posto non si offenda per queste parole ma tanti altri, almeno oggi, abbiano la decenza di tacere". Lasciando la corte d'appello di Roma ha aggiunto: "Se vogliono dire o fare qualcosa realmente, facciano arrivare risorse e gli strumenti per utilizzarle ai romani e alla mia città. C'è una legge di bilancio per dimostrare con i fatti di voler fare politica. Il resto sono chiacchiere".

Raggi assolta in appello su nomine: "Ora in M5s riflettano in tanti"