Roma
Raggi-caos, meetup M5S in rivolta: assemblea rovente il 17
Caso Cinque Stelle, secondo il Movimento e il leader Beppe Grillo la vicenda è conclusa. Ma sui blog degli attivisti, quelli veri, che hanno partecipato ai tavoli di lavoro e che hanno sezionato Roma, proponendo una soluzione o un percorso per ciascun dramma capitale, monta la rivolta. La resa dei conti è fissata per il prossimo 17 settembre. I meetup presentano il conto dei primi mesi di Giunta Raggi.
Se con i media la tattica di cambiare pagina ammettendo qualche errore, molte ingenuità e mail sottostimate, ha ottenuto l'effetto di smontare la “panna”, ora Virginia Raggi, il direttorio e il mini direttorio dovranno fare i conti con la base, divisa tra la professione di fede grillina e lo stupore per quanto è accaduto dal primo giorno di settembre, ma unita da delusione e rabbia perché da quando Virginia Raggi è diventata sindaco (o sindaca), quel popolo che ha sperato, sognato e operato giorno e notte nei venti “tavoli di lavoro” si sente tradito.
E il termine “tradimento elettorale” risuona tra le pagine social frequentate dagli attivisti. Lo scontento è palpabile e si legge nei post: “Stiamo lavorando ad un'assemblea generale dei Meet up con un gruppo di sognatori utopisti, per aggirare l'ostacolo dell'embargo romano. So inoltre che il 17/9 ci sarà un'assemblea generale dei tavoli di lavoro, ci lavorano De Vito F., Monti A. & c. Io ieri sera ho bussato alla porta di Pittarello per far assegnare al più presto le credenziali di roma5stelle.it agli eletti principali, per cominciare a pubblicare da lì ciò che fanno. Per il resto, mi affido al buon senso di una base che sta cominciando a muoversi nel senso che descrivi tu: DEVONO ASCOLTARE NOI, non i direttori autonominatisi. Noi siamo quelli dei Meet up, che non cercano poltrone, ma il bene della città”.
Ma c'è anche chi scrive in preda a depressione posto caos: “CHIUSO ALL'ANGOLO DEL RING. Sono giorni difficili, è palese: molti di noi che rincorrono sogni dal 2007 sono accerchiati da amici, parenti, colleghi, avversari e attivisti del gruppo di lavoro: anime vagabonde che chiedono di "sapere".
Le domande non trovano risposte, gli SMS non ricevono feedback, le telefonate sono piene di punti di sospensione... Se qualche gola profonda c'è, parla coi giornalisti, non con la base; poi questa storia dei direttorii, dei minidirettorii, dei sostituti dei minidirettorii. Che nessuno ha mai votato, che non mi è mai andata giù. Alle 23.30 le informazioni, ammesso e non concesso che siano attendibili, devi cercarle in rete, perché è "al contadino non devi far sapere...". Quelli come me votavano per alzata di mano, o con un sondaggio su Lime survey, o sul Meet up: quelli come me valevano Uno e non mendicavano la verità...la scrivevano insieme agli altri. Siamo isole senza mare, ed è un vero peccato. Serataccia, scusate”.
Che sia un clima da resa dei conti lo si capisce dal tono. All'indomani della vittoria in Campidoglio, già un'altra assemblea era andata “a vuoto”: centoventi persone in sala e nessuno degli eletti a resocontare. Così è partito il tam tam delle mail: questi gli indirizzi email dei tavoli di lavoro ai quali chiunque degli iscritti può scrivere per partecipare. Insomma la democrazia elettronica tradita, sta per riprendere il controllo del Movimento.
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