Raggi cerca un nuovo archivio e sfratta l'Istituto per il Medioevo: la rivolta - Affaritaliani.it

Roma

Raggi cerca un nuovo archivio e sfratta l'Istituto per il Medioevo: la rivolta

Il Comune comunica all'Istituto la “riacquisizione forzosa del bene” dichiarandosi creditore per 24mila euro. Italia Nostra: “Una violenza culturale a Roma”

Il Comune di Roma cerca nuovi spazi per l'Archivio Capitolino e sfratta l'Istituto Storico Italiano per il Medioevo: l'Istituto, che dal 1923 occupa dei locali all'interno dell'Oratorio dei Filippini in piazza dell'Orologio, deve lasciare la storica sede dopo aver ricevuto una lettera di in cui il Campidoglio comunicava la “riacquisizione forzosa del bene”.

Come scritto dallo stesso Istituto sulla propria pagina Facebook, il Comune chiede di “rilasciare bonariamente i locali, liberi da persone e cose, entro 90 giorni dal ricevimento della presente…” in quanto creditore di 24.437,88 euro. I locali sono richiesti dal Campidoglio per “le necessità di spazi dell’Archivio storico capitolino”, che era stato collocato nel complesso dell'Oratorio. “Sorprende che lo stesso Comune abbia restaurato nel 2006 grandi spazi al secondo piano e al terzo piano dello stesso complesso borrominiano destinati al Capitolino e tuttora del tutto inutilizzati – scrive ancora l'Istituto su Fb –. Sfuggono le motivazioni di questa richiesta che priverebbe Roma di un’istituzione riconosciuta nel mondo e con un’intensa attività culturale ed editoriale. Ci opporremo in tutti i modi possibili alla richiesta e chiediamo la più ampia solidarietà”.

A protestare per la decisione di sfrattare l'Istituto è anche l'Associazionne Italia Nostra, che in una nota scrive: “L’Istituto Storico Italiano per il Medioevo è stato sfrattato dalla sua sede nell’Oratorio dei Filippini. E’ un atto di violenza culturale incomprensibile e miope. 'Servono i locali per l’Archivio Capitolino' questa la motivazione ufficiale. Locali inutilizzati ma restaurati nel complesso dell’Oratorio dei Filippini non sembrano essere sufficienti ed arriva il colpo di spugna. Italia Nostra Roma esprime, non solo solidarietà all’illustre Istituzione sfrattata, ma anche profondo rammarico per una decisione di Roma Capitale irricevibile”.

“Roma Capitale ha l’obbligo ed il dovere di conservare, appoggiare e valorizzare le istituzioni di prestigio nazionale ed internazionale come l’Istituto di Studi Medioevali con bandi specifici che sono anni che non vediamo più – continua l'Associazione –. Lo scandalo delle proprietà comunali, senza destinazioni d’uso o funzioni incoerenti, suonano ancora nelle orecchie dei cittadini di Roma e dovrebbero risuonare anche nelle orecchie dei Decisori in Campidoglio. All’Archivio Capitolino servono spazi? Vanno ritrovati nelle proprietà del patrimonio immobiliare di Roma Capitale sottoutilizzato che va nella direzione opposta di una sana gestione della res publica. L’avvio delle procedure di sfratto dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, che occupa quei locali dal 1923, se pure sul filo della legge è assolutamente inopportuna ed avvilente per Roma Capitale d’Italia che nel suo 150esimo anniversario butta sulla strada un’istituzione prestigiosa ed irrinunciabile”.

Raggi ci ripensa: "Bloccare sfratto Istituto per il Medioevo"

Il sindaco di Roma Virginia Raggi, a quanto si apprende, si è subito attivato per bloccare lo sfratto dell'Istituto Storico Italiano per il Medioevo disposto dalla Sovrintendenza capitolina. La prima cittadina ha chiesto agli uffici di fermare gli effetti dell'atto prodotto dalla Sovrintendenza, ora ad occuparsi della vicenda saranno il dipartimento Cultura e quello Patrimonio.