Raggi, chissenefrega dei poveri. Stop a cibo e medicine, si è dimenticata
Lettera morta la memoria di Giunta per gli sgravi fiscali a chi dona cibo e medicine
Ecco la lotta alla povertà secondo il Comune di Roma M5S sindaco Virginia Raggi: Iva agevolata su alimenti e medicine da donare ai bisognosi; Tari agevolata per chi apre il cuore ai poveri. Ma la Roma della solidarietà si paralizza grazie al sindaco che, dopo aver firmato una memoria di Giunta e firmato un protocollo d'intesa per consentire alle tante associazioni aderenti al Banco Alimentare per raccogliere le donazioni dei supermercati, dimentica tutto in un cassetto.
La denuncia sulla mancata applicazione dell'accordo che avrebbe permesso alle associazioni di volontari di dare una mano all'esercito di famiglie romane bisognose di tutto, arriva da Pasquale Calzetta, vicecoordinatore romano di Forza Italia e responsabile dei progetti della casa della Misericordia, onlus aderente e riconosciuta dal Banco Alimentare. Spiega Calzetta: “A gennaio la Giunta Raggi vara una memoria di giunta con la quale avvia l'iter previsto dalla legge 166 del 19 agosto 2016 con la quale viene dato mandato ai Comuni di attivarsi per la riduzione degli sprechi alimentario e la lotta alla povertà.
Dopo qualche giorno, viene firmato un protocollo d'intesa con al Confartigianato che recepisce la memoria di Giunta e impegna il Comune a definire le agevolazioni fiscali per market e supermercati che donano le merci di prossima scadenza o in eccedenza da destinare alle associazioni che assistono le migliaia di famiglie romane che non riescono a far fronte alle necessità primarie: frutta, verdura, detersivi e carta igienica. Persone che hanno perso il lavoro, anziani malati con la pensione minima. Insomma, quell'esercito invisibile di romani che non protestano, non manifestano, non passano il tempo su facebook ma che hanno come obiettivo minimo la sopravvivenza. Da allora il silenzio e la conseguente diminuzione delle donazioni”.
E conclude: “Non voglio trasformare questa triste vicenda in un atto politico, ma i bisogni base di romani in difficoltà è evidente che non sono nella lista delle priorità di questa giunta, altrimenti dall'inizio dell'anno ad oggi, quel protocollo d'intesa avrebbe avuto un seguito con la definizione delle agevolazioni fiscali”.