Roma

“Raggi? Da M5S solo chiacchiere e annunci”. L'ex rivale Giachetti all'attacco

Il candidato sindaco Pd sconfitto sullo stadio della Roma: "Non si farà"

"Raggi? Dall'M5S solo chiacchiere e annunci". L'ex candidato sindaco Giachetti, oggi deputato Pd, spiega l'impossibilità di fare opposizione senza filtri su Roma.

 

Alla base del silenzio Dem ci sarebbe l'immobilismo grillino. Così l'ex rivale del sindaco Raggi giustifica l'operato in assemblea capitolina, facendo un punto sulla situazione della città: “Quando l’amministrazione della città si basa soprattutto sugli annunci e sulle chiacchiere è complicato fare opposizione –ha affermato Giachetti -  In ogni caso noi un’opposizione serrata in Consiglio comunale la facciamo, ad esempio fra un mese ci sarà il referendum su Atac per cui alcuni di noi hanno anche raccolto le firme. E oggi sentiamo la sindaca Raggi che, tranquilla tranquilla, dice: ‘quello è un referendum consultivo, anche se ci fosse un risultato negativo ne terremo conto, vedremo…’. Se mi avesse battuto alle elezioni comunali qualcuno che metteva in campo una politica e una capacità amministrativa contraria alla mie idee, io l’avrei combattuto ma sicuramente la città si sarebbe trovata in una situazione meno grave di quella che viviamo adesso, dove c’è la stasi totale. Questa città dopo anni aveva bisogno di una spinta, di una riscossa, invece si trova in una situazione nella quale o non si fa niente o si fa male o addirittura si rinuncia a ciò che ci potrebbe aiutare”.

Esempio tristimente noto è il progetto del nuovo Stadio della Roma, attualmente congelato in seguito all'inchiesta-terremoto sull'imprenditore Luca Parnasi: “Io l’avevo detto in tempo non sospetti che lo stadio purtroppo non si farà –ha affermato ancora Giachetti ai microfoni di Radio Cusano Campus - Quando tu hai un progetto che ha superato tutta la fase amministrativa e butti tutto al cesso semplicemente per una deriva ideologica è inevitabile che non puoi aspettarti nulla. Quello che esce dalle carte che riguardano le vicende dello stadio mette in evidenza che tutti gli impicci che sono stati fatti, sono stati fatti perché avendo ridotto le cubature al privato, quest’ultimo ha ridotto le opere pubbliche e a quel punto non c’era più l’interesse pubblico per il quale il progetto pubblico poteva svilupparsi, e si sono fatti gli impicci per dimostrare che comunque l’interesse pubblico ci sarebbe stato. Purtroppo lo sapevamo. Il piano di Caudo aveva una sua ratio: io ho bisogno come Comune che siano realizzate opere pubbliche, non sono in grado di farlo coi soldi miei, consento un progetto di qualità in una zona come Tor di valle e in funzione delle opere pubbliche che vengono fatte consento delle cubature in più. Addirittura c’era la clausola che non si sarebbe aperto il cancello dello stadio, finchè non si sarebbero concluse tutte le opere pubbliche. Era già una cosa fatta, approvata dal Consiglio. E se tu smonti tutto per un fatto ideologico è del tutto evidente che dei problemi della città nun te ne po’ fregà de meno”. 

Un ultimo pensiero il deputato Pd lo riserva alla Roma, uscita con le ossa rotte dalla partita di Champions con il Real Madrid: “Quando la Roma perde così vado in depressione –ha dichiarato Giachetti-. Ci vorrebbe un congresso anche per la Roma? Alla Roma servirebbe un allenatore”.