Roma

Raggi, Frongia, De Vito. Le regole M5S bocciano i “big”: tutti a casa

Il Movimento 5 Stelle romano rischia di trovarsi svuotato dei suoi nomi "eccellenti"

Il sindaco Virginia Raggi getta la spugna, arriva l'annuncio che, come da regolamento, non si ricandiderà, e l'M5S va nel pallone. Con le attuali norme interne del doppio mandato i big romani saranno costretti all'addio, ed il rigido rispetto delle regole rischia di diventare un'arma a doppio taglio.

 


Come l'attuale primo cittadino, non potrebbero ricandidarsi su Roma nemmeno il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito, l'assessore allo Sport Daniele Frongia, il capogruppo in aula Paolo Ferrara, il presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefano e quello della Commissione Ambiente Daniele Diaco. Insomma, il nucleo centrale dell'attività politica del Campidoglio a 5 Stelle.

Il grande rischio, di cui i consiglieri pentastellati discutono già da tempo nelle loro riunioni, sarebbe quello di trovarsi quindi tra due anni e mezzo con un sindaco e una classe dirigente “depotenziati” agli occhi della città e dei loro interlocutori politici ed economici, poiché avviati verso la scadenza del secondo mandato e quindi della loro carriera politica. All'interno di questo scenario spicca l'assenza di un percorso a lungo termine, finalizzato a far crescere qualche esponente in ottica di una candidatura a sindaco nel 2021. Tra i consiglieri e i presidenti di Municipio M5S non si segnalano infatti volti emergenti e la corsa dei cinque stella al Campidoglio si tinge di giallo.