Roma

Raggi ipoteca Roma per altri 3 anni. L'Estate Romana 2020 profuma di elezioni

Protesta solo Bordoni, Lega: “Il bando triennale per l'estate Romana è un errore politico e amministrativo”

Estate Romana: Virginia Raggi lancia un opa sul Comune di Roma per i prossimi 3 anni. Già, perché dopo i tentennamenti del primo anno e i ritardi, al formula del bando triennale lanciata dal Campidoglio M5S proietta la kermesse romana dal 2020 al 2023, ipotecando di fatto le prossime elezioni del 2021.

A leggere il bando verrebbe da pensar male: la gestione Raggi alza la posta dei contributi a 1 milione e 750 mila euro per ciascuno dei prossimi 3 anni, e parcellizza le graduatorie in 2: una generale e una “municipale” che di fatto crea un'interessante network di micro eventi a livello territoriale. Quasi una serie infinita di sagre paesane, identiche a qulle che la Regione Lazio sostiene nei comuni. Infine, la “perla” salva tempo: per presentare le domande c'è tempo sino al prossimo 10 marzo, quanto basta per assicurarsi una partecipazione diffusa e garantire la pioggia di soldi e soldini alle tante associazioni. Se fosse stata un'altra stagione e un'altra Giunta, si potrebbe dire che l'Estate Romana è una strategica mossa pre elettorale: a un anno dalla scadenza, il bando allunga orizzonte e consensi ben oltre l elezioni e la divisione in piccole porzioni, aumenta i beneficiari della torta, praticamente in tutti i Municipi, specie quelli ad alta densità abitativa. E se non saranno spettacoli e kermesse, saranno arene all'aperto, cioè tanti microcinema di periferia, tanto per garantire a tutti la loro quota di pellicole.

Chi ancora sostiene che il segno dominante del Movimento 5 Stelle a Roma è l'incapacità gestionale, stavolta si sbaglia di grosso. Non sono hanno imparato a fare, ma dietro la strategia del triennio mascherata dall'esigenza di continuità culturale, la durata lunga dell'impegno del Campidoglio, consente agi operatori che parteciperanno un business plain lungo 3 anni. Il genio che ha messo un'ipoteca sull'Estate Romana si chiama Luca Bergamo che spiega: “Anche in questo nuovo bando dell'Estate Romana, il secondo triennale dopo quello già pubblicato nel 2017, viene confermata la diffusione su tutto il territorio cittadino. Questo bando,forte di una sperimentazione lunga tre anni, da un lato contribuisce al consolidamento delle tre stagioni del palinsesto culturale e dall'altro - nel sostegno pubblico agli operatori culturali cittadini  lungo tre anni - permetterà di elevare e migliorare sempre di più la qualità dell'offerta culturale in città”. E chi verrà dopo la Raggi respirerà il suo profumo dal primo giugno al 30 settembre per almeno due anni.

Il trucco lo vede solo Davide Bordoni

L'unico ad essersi accorto della furbata del Comune è il consigliere della lega, Davide Bordoni: “Ennesimo errore della Raggi. Il bando sull'Estate Romana sarebbe stato più opportuno che durasse fino al termine del suo mandato, e non fino al 2023. Come al solito il Movimento 5 Stelle sbaglia, e lo fa due volte: sia da un punto di vista amministrativo che politico. Imporre una manifestazione culturale, che di norma sono il simbolo di chi governa la città, a chi verrà dopo di lei è un grave sbaglio. Presenterò una interrogazione al sindaco Raggi ed al vicesindaco e delegato alla Cultura Bergamo per rivedere questo bando. Inoltre scriverò anche al segretario generale per avere un suo parere sulla questione”.