Roma

“Raggi non cadrà su Marra ma per incapacità”. Di Biase, Pd: “Merita un 2”

Roma, il capogruppo del Pd: “ Nessuno dei grandi temi che riguardano questa città è affrontato”

di Fabio Carosi


Roma, il caos, il Movimento Cinque Stelle un anno dopo l'elezione a sindaco di Virginia Raggi, il processo a Raffaele Marra, l'avviso di garanzia alla Raggi e il futuro di una città che non sta più in piedi da sola. Parla Michela Di Biase, 36 anni, capogruppo del Pd in Campidoglio, alla quale le elezioni dello scorso hanno affidato la guida dell'opposizione in Comune.

Anche perché il candidato sindaco del Pd, Roberto Giachetti nell'aula Giulio Cesare ha preferito spedire un'avatar volenteroso che compare di tanto in tanto.

Consigliere Di Biase, che città è Roma oggi, quella governata dall'M5S?
“E' una città straordinaria ma è anche piena di contraddizioni e la politica dovrebbe iniziare a prendere sul serio e ad occuparsene”.

La scorsa settima su affaritaliani.it il capogruppo M5S, Paolo Ferrara si è promosso da solo. Voi che voto date all'M5S?
“Sembra abbastanza inusuale che qualcuno si dia i voti da solo. Il voto all'amministrazione Raggi lo stanno dando i cittadini e di certo è un voto assolutamente insufficiente. Non credo che a giugno venga promossa, tanto per citare la scuola italiana”.

Sempre Paolo Ferrara ha affermato che il Pd fa un'opposizione inconsistente. Come pensa di replicare?
“E' abbastanza strano che siano impegnati a dare il voto alle opposizioni e invece non si preoccupano di governare la città”.

“Senta Di Biase, quanto pesa la cacciata di Ignazio Marino orchestrata dal vostro partito sul vostro profilo che in apparenza è abbastanza morbido?
“Più che orchestrata, noi abbiamo deciso in modo responsabile di dimetterci perché Ignazio Marino aveva rotto la sintonia con i romani. E sii era interrotto il rapporto con la città.  Questa è stata una celta assolutamente giusta.

“Ritiene giuste le accuse dell'M5S che ripetono come un mantra al Pd di aver lasciato una città disastrata?
“Dovrebbero in modo responsabile iniziare a dire che loro governano questa città da un anno. Il governo della città è una cosa complessa e noi l'abbiamo sempre detto e per questo in un prima fase abbiamo riconosciuto una vittoria straordinaria e che non avremmo fatto opposizione pregiudiziale. Ma è passato un anno e nessuno dei grandi tempi che riguardano questa città non dico siano stati risolti ma neanche affrontati”.


Se si dovesse andare alle elezioni domani quali Pd si ripresenterebbe e con quale programma?
“Io penso ci sia una classe, un gruppo diffuso che continua a lavorare nei territori pur con il ruolo dell'opposizione. C'è un gruppo comunale che sta lavorando alacremente per smascherare le bugie della campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle. Sicuramente il congresso del 25 giugno sarà un congresso fondativo dopo due anni e mezzo di commissariamento e mi auguro che una volta fatto il congresso oltre al gruppo capitolino ci sia una discussione serrata sui temi che riguardano la città anche con il nostro partito. Quindi per noi è una grandissima occasione”.

Torniamo Comune e al Movimento 5 Stelle. Possibile che in un anno La Raggi non abbia fatto una cosa buona?
“Le viene in mente qualcosa? Guardi per quello che mi riguarda le cose che lei avrebbe potuto fare erano già sul piatto. Penso allo Stadio della Roma, penso alle Olimpiadi, penso alla vicenda dei rifiuti dove noi avevamo già intrapreso un percorso. Avrebbe dovuto semplicemente fare quello che l'amministrazione chiede: essere conseguente e portare avanti i progetti. Il più grande errore è stato quello di dire che tutto ciò che è stato fatto dalle passate amministrazioni è tutto sbagliato e ogni volta i cittadini rii-iniziano da capo. Anche la narrazione dello stadio della Roma è una narrazione sbagliata, perché noi ancora ad oggi non sappiamo quali saranno le opere pubbliche fatte e se verranno fatte, perciò assistiamo ad una serie di spot rinviando i progetti che però i cittadini aspettano. Non hanno tutto il tempo a disposizione”.

E' Raffaele Marra l'errore più grande di Virginia Raggi o ce n'è un altro?
“Il Partito democratico è stato il primo ad evidenziare l'anomalia rispetto a Raffaele Marra rispetto alle nomine e alla macrostruttura fatta da Raffeale Marra. Noi su questo facemmo battaglia con interrogazione e dicendo al sindaco che non era la strada giusta e corretta. Fummo inascoltati e anche lì le colpe erano tutte del passato quando in realtà Marra era l'uomo di di fiducia del sindaco Raggi. E noi fummo molto colpiti dalla fidelizzazione da questo volerlo difendere a tutti i costi. Ma Raffaele Marra è stato uno degli errori serissimi del sindaco... poi la scelta dell'assessore Muraro. Non so se ricorda quando noi in aula dicemmo che c'erano dei problemi rispetto a Muraro. Anche questa volta andò avanti colpi di spot dicendoci che era stata dirigente dell'Ama e quindi il suo ruolo non era nella posizione di poter criticare avendo lei per prima aver gestito. Mi ricordo cosa rispose il sindaco: “A voi non vi sta bene perché stiamo cambiando le cose”: Bene, dopo un mese il sindaco è stata costretta a chiedere le sue dimissioni del suo assessore”.

Il processo a Marra è in corso. Secondo lei è possibile che la Raggi possa cadere?
“Noi non entriamo nelle vicende giudiziarie. Il Partito democratico non chede le dimissioni del sindaco per un avviso di garanzia. Noi non siamo il Cinque Stelle. Io penso che un avviso non possa e non debba determinare la caduta di un sindaco: la manifesta incapacità sì. Dimostri alla città che è in gradi di governare  perché ad oggi non ne abbiamo notizia”.

Le emergenze di Roma
“Rifiuti, trasporti, decoro/sicurezza. Sono le tre questioni centrali sulle quali dobbiamo lavorare. Il Pd è pronto a dare una mano; da soli non ce la fanno”.

Il voto a Virginia Raggi dopo un anno?
“Lo fa dare a me? Penso siamo intorno al 2”.