Raggi, quarto rimpasto. Chi è l'assessore Gatta secondo “Roma fa schifo”
Il blog fa la radiografia del profilo Facebook del nuovo membro della giunta
Cure omeopatiche contro il cancro, articoli condivisi da siti di fake news, critiche aspre nei confronti di un'Expo di Milano che va a pezzi: ecco il profilo Facebook del nuovo assessore per i Lavori Pubblici della Capitale, Margherita Gatta.
Il Campidoglio a 5 Stelle sta cambiando negli ultimi giorni le carte in tavola, con un gioco di deleghe che quotidianamente mette nuove pedine sul tavolo e toglie quelle più impolverate. Ultima novità della giunta grillina, l'ingresso di Margherita Gatta come assessore ai Lavori Pubblici. Una scelta che in molti si aspettavano, ma è improbabile che i comuni cittadini conoscano già la nuova figura capitolina. Per questa ragione il blog ultra-critico “Roma fa schifo” ha deciso di dedicarle un intero post, andando a dissotterrare gli scheletri nell'armadio social della Gatta. “Come facciamo tutti noi quando dobbiamo cercare notizie su qualcuno che conosciamo poco e vogliamo inquadrarlo per intuire che tipo è? Andiamo, nei limiti della privacy e dei filtri attivati, a sbirciare la relativa pagina Facebook. E così abbiamo fatto appena saputo della nomina”, si legge su “Roma fa schifo” e l'articolo precisa che sono state lette del profilo del nuovo assessore soltanto le parti lasciate visibili a chiunque. Almeno fino a qualche ora fa, quando la Gatta ha deciso di tenere per sé le proprie idee riguardo alle cure omeopatiche per il cancro e le lotte di classe per i ticket utilizzabili al supermercato. Che sia stato proprio l'articolo di “Roma fa schifo” a farle prestare più attenzione su ciò che di sé voleva far trasparire non è sicuro, ma le critiche avranno avuto un peso importante su questa scelta.
“Non fatichiamo a dire che la pagina Facebook della Gatta è agghiacciante. Consigli per la cura omeopatica del cancro, elogi del cocktail Di Bella per curare il tumore, post contro i vaccini, ovviamente contro Renzi, poi contro le banche (condividendo notizie più false di una banconota da sette euri tipo la bufala del prelievo forzoso pubblicata sul famoso organo di informazione GrandeCocomero.com, secondo solo al Wall Street Journal quanto ad autorevolezza) e infine contro l'Expo 2015 di Milano con tanto di esultanza su fantomatici padiglioni pericolanti. Il post è di maggio, nei mesi successivi Expo si rivelò un successone ma questo poco importa...”. Se il post di Roma fa schifo apre ricordando la laurea in Giurisprudenza della signora Gatta, tutto il resto del profilo Facebook sembra smontare ogni possibile aura di autorevolezza. “Non mancano i casi di guarigioni miracolose (immancabile il post sull'ennesimo sito di fake news in cui la malata di metastasi ai polmoni e al fegato guarisce semplicemente mangiando meglio), il terrorismo sui terremoti ("saremo sommersi dai terremoti se continuiamo ad estrarre petrolio") spiegato come se fosse un gioco da spiaggia e le ricondivisioni di post presi direttamente dal vastissimo network di siti di clickbaiting pirata facenti capo al partito (da La Cosa a TzeTze News). Inoltre decine e decine di post dal mood 'firma anche tu la petizione'”. Un profilo comune, come ce ne sono tanti sul web, ma che fa venire dubbi sulla capacità di scelta del nuovo assessore che in passato si è fatto abbindolare da siti di notizie fasulle arrivando a condividerli coi propri contatti. “Roma fa schifo” non ha solo critiche in serbo per la Gatta: “Attenzione, Gatta non è una incompetente cronica come tanti altri suoi compagni di partito. Di appalti e gare pubbliche qualcosa sa e qualcosa ha approfondito per cui stiamo parlando di qualcuno che potrebbe fare il proprio mestiere con una qual certa competenza. Tuttavia quello che preoccupa è la mentalità, l'ideologia, la forma mentis, l'approccio concettuale e intellettuale col quale si andranno ad affrontare ed a risolvere i problemi della città. In un momento storico in cui giovani amministratori (basti pensare agli assessori di Milano) con competenze e tanta tanta concretezza stanno riuscendo a far uscire alcune città italiane dalle secche della burocrazia e del malgoverno, noi abbiamo un personaggio che si batte strenuamente contro la moneta unica europea e che invita a firmare petizioni per il libero utilizzo dei buoni pasto per fare anche la spesa e non solo per pagare il lunch al ristorante”, conclude il post.
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