Roma
Raggi scatenata contro Salvini: “Lega ha aperto campi rom, M5S li chiude”
Post del sindaco dopo gli insulti ricevuti da Salvini: “Si commenta da solo. Per colpa della Lega Roma spende 25 milioni l'anno per i campi rom”
Virginia Raggi contro Matteo Salvini, la guerra continua. Dopo quelli su rifiuti e elezioni, il nuovo capitolo dello scontro riguarda i campi rom: incassati gli insulti dal leader della Lega, il sindaco di Roma passa al contrattacco ricordando al “Capitano” come sia stato proprio il suo partito ad aprire i campi nomadi.
Il sindaco sceglie Facebook per rispondere allo “scema” ricevuto da Salvini martedì direttamente da Centocelle. "Ci sono due modi per rispondere agli insulti. Insultare a propria volta o entrare nel merito delle cose – scrive la Raggi –. L’altro ieri il senatore Matteo Salvini mi ha definito 'scema' e 'poverina'. Credo che si commenti da solo. La cosa che mi ha dato più fastidio è stata però la falsità di alcune sue affermazioni su Roma".
A premesse fatte, Raggi inizia con l'attacco nei confronti dello “smemorato” leader leghista: “Partiamo da un dato certo: la Lega Nord, il suo partito, nel 2008 con l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni stanziava 30 milioni di euro per aprire e consolidare i campi rom. Quegli stessi campi che ora, a parole, afferma di voler asfaltare con una ruspa. Quegli stessi campi che noi in modo concreto stiamo finalmente chiudendo nel rispetto dei diritti di chi è debole e con il pugno duro nei confronti di chi non rispetta la legge. Avete capito bene: la Lega Nord dichiarava l’emergenza rom e investiva ben 30 milioni delle nostre tasse (soldi italiani come direbbe Salvini) per creare i campi rom. Che cosa è successo da allora? Che nel 2011 il Consiglio di Stato dichiarava illegittima l'emergenza nomadi e nel 2013 la Cassazione confermava quella sentenza”.
La Raggi sottolinea nel suo lungo post che "nel frattempo i campi sono diventati stabili e difficili da superare tanto che solo a Roma sono costati ogni anno circa 25 milioni di euro (sì, sempre delle nostre tasse), per mantenere lo status quo, ossia il sistema criminale dei campi stessi senza risolvere nessun problema ma, semmai, accrescendoli". Poi la sindaca ricorda: "Sempre Salvini, il segretario di quella Lega Nord (che oggi prova maldestramente a camuffare cambiando nome), ignora che a Roma abbiamo approvato il piano di superamento dei campi rom e in questi anni abbiamo già chiuso alcuni campi e insediamenti, come quelli di camping River, Foro Italico e Schiavonetti, e stiamo superando altri campi attraverso un aiuto concreto a tutte quelle famiglie che vogliono sottoscrivere un patto con Roma Capitale con il quale si impegnano a mandare i bambini a scuola a fare dei corsi professionali e a entrare nel mondo del lavoro, esattamente come fa ciascuno di noi cercando di lavorare e pagare le tasse. Pugno duro, invece, con i criminali. I risultati del piano di superamento dei campi rom sono concreti e consistenti. A La Barbuta, quando iniziammo il percorso nel febbraio 2018, erano presenti 656 persone, mentre ora ce ne sono 191; quindi risultano fuoriuscite dal campo 465 persone. Presso Monachina allo stato attuale risultano presenti 56 persone, mentre quando iniziammo il percorso a ottobre 2018 ve ne erano 110; sono quindi fuoriuscite 54 persone. Agli annunci e alla propaganda di Salvini, noi rispondiamo con i fatti: svuotiamo progressivamente i campi, fino a chiuderli”.
“È un lavoro duro, silenzioso, accompagnato peraltro da insulti proprio da parte di chi quell'emergenza l'ha creata e oggi fa finta di dimenticarla. Insulti anche da chi quell'emergenza non l'ha superata stabilizzando i costi di quei campi e tutto il sistema che vi ruotava intorno. La verità è che politicamente i campi rom fanno comodo a tanti. Non è un caso che si tratti dello stesso settore al centro delle inchieste legate a Mafia Capitale. Noi, con uno sforzo titanico – conclude la Raggi –, stiamo portando avanti questo difficile percorso di legalità e integrazione. È la nostra terza via. Noi andiamo avanti. A chi non può riconoscere la verità dei fatti, restano solo gli insulti”.