Raggi silurata: “Non sanno fare un albero di Natale, figuriamoci uno stadio” - Affaritaliani.it

Roma

Raggi silurata: “Non sanno fare un albero di Natale, figuriamoci uno stadio”

Nicola Zingaretti apre ufficialmente la campagna elettorale. E anticipa le intenzione della Conferenza dei servizi su Tor di Valle

Un siluro al Comune e a Virginia Raggi e uno allo stadio della Roma. Nicola Zingaretti abbandona l'aplomb e sceglie l'Aquila come base di lancio per bombardare Roma e aprire ufficialmente la campagna elettorale per le Regionali 2018.

 

Nella sede abruzzese dell'associazione nazionale dei costruttori edili, il Governatore uscente spende due parole per raccontare la sua visione di Roma e per mandare un avvertimento al Comune by Raggi a poche ore dall'apertura della seconda Conferenza dei servizi sullo stadio di Tor di Valle: “Questa pratica del criticare e basta sta diventando una cultura politica. Che fa tanti danni. Ma c'e chi contempla i problemi, chi si “inguatta”, e chi cerca di risolverli. Nella mia città non sanno fare un albero di natale, altro che stadio della Roma. Questo il dramma  a cui questa cultura politica porta". E il riferimento è chiaramente al Cinque Stelle e alla pratica di criticare tutto ciò che è stato fatto nel passato, in special modo dal Pd.

Ora Zingaretti non ha mai brillato per velocità di pensiero e di azione, ma una dote ce l'ha: quella di sintetizzare in stile quasi democristiano il percorso che intende seguire. E sullo stadio di Tor di Valle sembra quasi mettere le mani avanti e preannunciare quella che sarà la posizione della Regione Lazio, chiamata entro Natale a dare il via libera al secondo progetto, quello riscritto dai tecnici comunali con l'ausilio dell'avvocato di fiducia del sindaco, quel Luca Lanzalone che ha ridefinito le cubature e fato sparire i grattacieli presenti nel progetto presentato da Euronova in base alla Legge sugli Stadi.

Dunque, bocciatura o insieme di prescrizioni, Zingaretti anticipa quasi la posizione della Regione Lazio che parrebbe non voler mettere la firma su un progetto rivisitato e corretto e così tenere in scacco la Giunta Raggi per tutta la durata della Conferenza dei Servizi.