Raggi: smentite, dietro front, veti incrociati. Giunta in alto mare
A Roma il movimento si perde nella palude dell'inconcludenza
L'M5S e Virginia Raggi, il treno dell'efficacia l'hanno già perso. Ora cercano di salire sull'ultima corsa gettandosi alle spalle il gossip (e neanche tanto inventato) che ha accompagnato la non-azione di governo dalla proclamazione ad oggi.
Per ora hanno vinto un premio: quello della gestazione più lunga di una giunta comunale che doveva essere un fulmine di guerra ed è invece diventata un alimentatore di chiacchiere, sino a costringere il gruppo pentastellato a lavorare su decine e decine di smentite. A cominciare dalla nomina di Marra, per finire con quella di Frongia capo di Gabinetto dimezzato e destinato a fare l'assessore.
Virginia Raggi è una girandola che aspetta di fermarsi entro martedì, giorno entro il quale dovrebbe essere ufficializzata la rosa dei giocatori che dovrebbero provare a governare Roma. Da risolvere ci sono ancora le questioni legate alle prime nomine della sindaca: quella del capo di gabinetto Daniele Frongia (che dovrebbe essere revocata per destinare il consigliere M5S al ruolo di vicesindaco o a un assessorato di peso) e quella del suo vice Raffaele Marra. Nome, anche questo, stoppato con forza dal garante Beppe Grillo 'infastidito' per la storia di Marra, dirigente che ha lavorato con il sindaco Gianni Alemanno quando era sindaco di Roma. La Raggi ha ricevuto a palazzo Senatorio il consigliere pentastellato Enrico Stefano, lo stesso Frongia e l'assessore in pectore all'Urbanistica e ai Lavori pubblici Paolo Berdini, sul quale però si moltiplicano le voci di sostituzione.
Sulle prime difficoltà incontrate dalla Raggi in ambienti 5 Stelle si minimizza. C'è chi le definisce "fisiologiche", facendo anche riferimento alle frizioni nate dalla scelta dei nomi della squadra che sarà al fianco della Raggi nei prossimi 5 anni. Dunque non resta che aspettare, anche l'ennesima smentita dal movimento che ha mostrato di perdersi nella palude.