Roma

Raggi snobba l'emergenza casa. Senza assessore da 9 mesi, sfrattati in piazza

Da giugno emesse a Roma 4.800 sentenza si sfratto, assegnati solo 250 alloggi

Roma “sotto sfratto” e senza assessore né delegato alla casa da quasi nome mesi: l'emergenza casa e il dramma di circa 10mila famiglie che vivono nell'utopia di scalare la graduatoria per l'assegnazione di un alloggio popolare, non sono la priorità della giunta M5S.

 

In 267 giorni il sindaco Virginia Raggi non è riuscita o non ha voluto, fare alcuna nomina specifica per un problema ormai cronico che riguarda migliaia di famiglie, romane, italiane, straniere che vivono nella capitale.
Da giugno ad oggi il conto delle sentenze di sfratto è arrivato a contare 4.800 provvedimenti. Gli sfratti eseguiti con la forza pubblica, ovvero, cacciando di casa famiglie, spesso con bambini, sono stati 1.800. Nel 90% dei casi si tratta di sfratti eseguiti per morosità, per l'impossibilità di pagare gli affitti da parte di persone rimaste senza lavoro.

Per contraltare, sono stati solo 250 gli appartamenti assegnati: un numero ridicolo rispetto all'emergenza. E per lo più si tratta di alloggi di risulta o derivanti da sgomberi.
Una situazione non più accettabile dall'Unione Inquilini che ha organizzato una manifestazione in Campidoglio per “chiedere l'assegnazione della delega alle politiche abitative e un piano casa per almeno 10mila case popolari derivanti dal recupero o dall'autorecupero dell'immenso patrimonio pubblico del demanio civile e militare, di regione, comune, ASL, ipab etc, inutilizzato”.

L'associazione chiede inoltre “l'immediata applicazione di quanto previsto dall'articolo 26 comma 1 bis della legge Sblocca Italia in materia di utilizzo degli immobili pubblici ai fini di edilizia residenziale pubblica”.

Intanto dai pentastellati nessun segnale. “E' buio completo”, dichiara Massimo Pasquini dell'Unione Inquilini. “Solo qualche parola del sindaco che alcuni giorni fa ha annunciato molto genericamente che sta lavorando per nominare un assessore”.