Roma
Rapinati vescovo e prete: un ladro visita per due volte gli alloggi dei prelati. Paura a Santa Maria degli Angeli
Roma, il ladro è entrato per due volte nella loro casa. Prima ha tentato il furto poi la rapina armato di una pietra. Le vittime: monsignor Reina della Diocesi di Roma e il fratello
Gli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato Viminale e i carabinieri della Stazione Macao hanno identificato il presunto autore di due rapine aggravate e un tentato furto in abitazione ai danni di un vescovo e di un prete e lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto.
Le vittime sono il civegerente della Diocesi di Roma, Baldassarre Reina e il fratello.
I fatti risalgono alla notte tra il 24 e il 25 settembre scorso quando gli agenti del Commissariato Viminale sono intervenuti presso l’abitazione di un parroco, in via Cernaia, il quale ha raccontato loro che, poco prima, un uomo, dopo aver scavalcato il muro di cinta degli alloggi adiacenti alla 'Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri', ha sfondato la porta e, una volta all’interno della sacrestia, lo ha minacciato di morte brandendo una pietra, se non gli avesse dato denaro, telefono cellulare e pc; il parroco, in quei frangenti, benché impaurito, ha convinto il malvivente a restituirgli almeno il portatile in cambio di 300 euro in contanti.
Il rapinatore fugge e il parroco chiama il 112
Appena il rapinatore si è dileguato, il parroco ha allertato il Numero Unico d’Emergenza 112; una volta sul posto, i poliziotti hanno accompagnato la vittima presso gli uffici del Commissariato per formalizzare denuncia e, in quella circostanza, il parroco ha raccontato che lo stesso rapinatore, già nella mattinata dello scorso 22 settembre, aveva tentato un furto all’interno degli stessi alloggi ma era stato messo in fuga e durante la denuncia ha riconosciuto, senza alcun dubbio, il presunto autore del tentato furto e della rapina, grazie alle sue fattezze fisiche.
Il primo tentativo di furto
Nel corso delle indagini, gli investigatori del Commissariato Viminale hanno appreso dai militari della Stazione Carabinieri Macao che, nella serata del 16 settembre scorso, era stata perpetrata un’altra rapina nei confronti di un vescovo e di suo fratello, i quali, mentre erano all’interno della loro abitazione, in via Cernaia, hanno udito un forte rumore provenire dalla camera da letto; le vittime hanno notato un uomo che stava rovistando nei cassetti e che, alla loro vista, li ha minacciati verbalmente ed è fuggito rubando 150 euro in contanti ed un bancomat. In quella circostanza è stato accertato che vi erano segni di effrazione alla porta in vetro dell’ascensore che conduce agli appartamenti religiosi. Gli agenti del Commissariato Viminale, con il supporto dei carabinieri della Stazione Macao, hanno fatto visionare anche a questi ultimi malcapitati la foto del presunto rapinatore che era stato già riconosciuto dal parroco della Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri; le due vittime hanno riconosciuto senza dubbio il presunto autore della rapina.
Inchiodato dalle telecamere
A questo punto, i poliziotti, al termine degli accertamenti investigativi effettuati, hanno riconosciuto, dalla visione delle immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza interno al cortile degli alloggi religiosi, il presunto autore che, per fattezze fisiche e indumenti indossati durante la commissione dei reati, era riconducibile a un italiano di 38 anni, che è stato rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina aggravata e tentato furto in abitazione. L’autorità giudiziaria, su richiesta della Procura, ha disposto che il 38enne fosse associato presso la casa circondariale di Regina Coeli in attesa del rito di convalida del fermo.