Rapinatori e “bombaroli”. Nascondevano armi ed esplosivo, 3 persone arrestate
I tre uomini sarebbero responsabili di diverse rapine nella zona dei Castelli Romani
Armi e materiale esplosivo in casa per commettere rapine.
I Carabinieri della Compagnia Roma EUR hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Velletri nei confronti di tre persone, ritenute responsabili a vario titolo, di rapina, lesioni personali, detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo.
L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia EUR, ha avuto inizio lo scorso 9 febbraio dopo l’arresto in flagranza di un 31 enne romano che, nella sua abitazione di Fiumicino, fu trovato in possesso di circa 20 kg di Tapt (perossido di acetone), materiale esplosivo ad alto potenziale, artigianalmente lavorato e conservato in delle vaschette; di due pistole, una revolver 'Taurus Brasil', calibro 357 magnum ed una replica di una Beretta '9x21' modificata, comprensiva di caricatore e due cartucce; di 45 cartucce calibro 357 magnum con ogiva piombata, 37 cartucce calibro 357 magnum con ogiva incamiciata; 35 cartucce prive di calibro identificabile e un caricatore.
Perquisendo poi l'auto di proprietà dell'uomo, i Carabinieri trovarono anche una mazza ferrata, 2 walkie-talkie, 2 cappucci in lana, un pantalone e una giacca a vento tutti di colore nero, materiale comunemente utilizzato per la commissione di rapine.
Da qui l’indagine svolta dai Carabinieri che ha consentito di identificare altri due uomini, di 27 e 28 anni, risultati essere suoi complici in numerose rapine ai danni di distributori di carburante ed a persone, tutte commesse nella zona dei Castelli Romani.
Il lavoro investigativo ha consentito di cristallizzare un quadro probatorio nei confronti dei suddetti indagati ritenuti responsabili di vari episodi.
In particolare, della rapina del 21 gennaio corso al distributore di carburante IP di Velletri, in via Cinque Archi. I rapinatori, armati di pistola a tamburo cal. 357 magnum, dopo avere minacciato il titolare dell’attività commerciale, si impossessarono dell’incasso. Della alla rapina ad Ariccia del 29 ottobre 2015, in danno di un cittadino che passeggiava in strada. Minacciandolo con una pistola e colpendolo al capo, gli portarono via il denaro, un telefono cellulare e una penna in oro.
Due degli arrestati sono stati accompagnati nel carcere di Velletri. Al terzo complice l’ordinanza è stata notificata presso il carcere di Pescara, dove si trova detenuto per un’altra vicenda giudiziaria.