Roma
Rave Viterbo, legale famiglia Camilli: “Citeremo per danni il Viminale”
Da una perizia eseguita per conto della famiglia emergono danni ai pozzi, ai terreni e agli allevamenti
La famiglia Camilli citerà in giudizio il Viminale per il rave viterbese tenutosi ad agosto scorso. "Il tentativo di mediazione esperito non è andato a buon fine” ha annunciato all'Agi Angelo Di Silvio, legale dei Camilli, la famiglia proprietaria dei terreni in cui si svolse il noto rave party del Viterbese. “A giugno – ha detto - citeremo per danni il Viminale"
Il risarcimento richiesto si aggira intorno ai 600 mila euro: "abbiamo una perizia - prosegue - da cui si evincono un danno emergente e un lucro cessante. Parliamo di un imprenditore importante, ci sono danni ai pozzi, ai terreni, agli allevamenti". Secondo il legale "ci sono precise responsabilità. Hanno evitato all'origine di sparpagliare i primi 500 arrivati. Invece di evitare che finissero tutti sul sito, hanno creato un imbuto per farli finire appositamente lì dentro. Questo perché le località vicine sono l'Argentario e il lago Bolsena e allora, per non creare danno al turismo, li hanno convogliati all'interno del bacino di Mezzano. Possibile che nessuno sapesse nulla?". Il Viminale, dal canto suo, definisce l'evento imprevisto e imprevedibile.